Il commento di Arthur Peake alla Bibbia
Atti degli Apostoli 18:24-28
Apollo ad Efeso. Apollo ci è ben noto da 1 Cor.; il suo nome fu adottato da uno dei partiti corinzi come loro vessillo ( 1 Corinzi 1:12 *). Qui apprendiamo di più su di lui, che era ad Efeso in assenza di Paolo, e che Aquila e Priscilla gli furono utili come maestri. È un alessandrino colto, con una buona conoscenza delle Scritture, e ha anche ricevuto istruzioni ( cfr.
mg.) nella via del Signore; cioè probabilmente nei doveri e nelle osservanze della nuova religione. Ha le doti di un insegnante, l'entusiasmo per la materia, l'informazione, la convinzione (la parola tradotta con cura trasmette più probabilmente questo significato); una cosa gli manca. Sembra che ci sia stato a Efeso un gruppo di seguaci di Giovanni Battista con il suo battesimo in acqua senza lo Spirito (p. 771).
Priscilla e Aquila riempiono ciò che manca all'equipaggiamento di Apollo come missionario cristiano e si reca a Corinto (in assenza di Paolo da entrambi i luoghi) consigliato dai fratelli di Efeso. D spiega così la cosa: C'erano alcuni Corinzi che vivevano a Efeso, e quando lo udirono lo esortarono ad andare con loro nella loro città, e su suo accordo gli Efesini scrissero ai fratelli di Corinto per ricevere l'uomo.
Lì usò il suo dono (la grazia sembra una lettura migliore; cf. mg.) efficacemente per aiutare i credenti. Che la sua dottrina fosse diversa da quella di Paolo, anche se solo nello stile, appare da 1 Cor., ma non da At.