Il commento di Arthur Peake alla Bibbia
Atti degli Apostoli 9:26-30
Paolo a Gerusalemme. Si ritiene che questa visita sia avvenuta poco dopo la conversione di Saulo; là i fratelli non hanno sentito parlare della sua conversione, né della sua predicazione a Damasco. Barnabas deve dirglielo. Si associa liberamente a loro e predica liberamente come discepolo di Gesù (nel nome del Signore); fece anche il passo, ripetuto più e più volte, di discutere, come Stefano ( Atti degli Apostoli 6:9 ), con gli ellenisti ( mg.
) invece di rivolgersi, come facevano gli apostoli, agli ebrei. Essi, lungi dall'essere conciliati, espongono i loro piani per la sua distruzione, ei fratelli lo salvano come era stato fatto a Damasco; viene mandato a Tarso, sua città natale.
L'account in Galatians 1* è molto diverso. Dopo la sua conversione non parlò con gli uomini ma andò in Arabia. Di là tornò a Damasco, e dopo tre anni si recò, per la prima volta dopo la conversione, a Gerusalemme, visita che durò quindici giorni e lo fece conoscere solo Pietro e Giacomo, fratello del Signore; poi è andato in Siria e in Cilicia. I luoghi sono gli stessi, ma i tempi sono completamente mutati, e si omette il motivo della visita a Gerusalemme; è solo quando è andato a Tarso che le chiese di Giudea, che personalmente non lo conoscevano, si rendono conto del fatto della sua conversione e del suo essere ora un missionario cristiano (p. 858).