Il commento di Arthur Peake alla Bibbia
Ebrei 6:13-20
La menzione della promessa di Dio suggerisce il pensiero che essa è assolutamente sicura, affinché possiamo attenerci ad essa senza timore. Quando Dio fece la sua promessa ad Abramo, la suggellò con un giuramento. Proprio come nelle cose umane gli uomini sono vincolati a una decisione quando hanno prestato giuramento, e così hanno chiamato un potere superiore a testimoniare ( Ebrei 6:16 ), così Dio giurò per Se Stesso, poiché Egli stesso era il potere supremo.
La sua benevola volontà fu così confermata dal duplice vincolo del suo giuramento e della sua promessa ( Ebrei 6:17 s.). La speranza che ci offre è il nostro unico rifugio, ed è un rifugio che non può assolutamente deluderci. È come un'ancora a cui l'anima può affidarsi senza riserve in mezzo a tutti i pericoli ea tutti i cambiamenti; poiché è fissato a ciò che è entro il velo i.
e. collega la nostra vita terrena con il mondo delle realtà eterne ( Ebrei 6:19 ). E come il Sommo Sacerdote è passato attraverso il velo del Tabernacolo per rappresentare il popolo davanti a Dio nel santo dei santi, così Gesù è entrato per nostro conto in quel mondo celeste. Egli è il vero ed eterno Sommo Sacerdote, poiché non apparteneva a nessun ordine levitico transitorio, ma all'ordine superiore di Melchisedec.
Ebrei 6:19 . ancora dell'anima: nella letteratura antica l'ancora è spesso usata come emblema della speranza. Il nostro autore adotta l'immagine attuale, e la applica alla speranza cristiana della salvezza.
Con un'abile svolta di pensiero lo scrittore è tornato dalla sua lunga digressione al suo argomento principale il carattere unico del sacerdozio di Gesù. L'argomento stesso procede sulla falsariga di un'esegesi allegorica, e alla nostra mente appare artificiale, e in alcuni punti difficilmente intelligibile. Ma il modo di presentazione non intacca la verità e la grandezza essenziali del pensiero. L'autore ritiene che l'unico scopo di ogni religione sia quello di dare agli uomini l'accesso a Dio, e che il cristianesimo sia la religione più alta perché solo esso ha adeguatamente raggiunto questo scopo.
Cristo è il vero Sommo Sacerdote, attraverso il quale possiamo avvicinarci a Dio, e il Suo sacerdozio è diverso da quello delle mere religioni rituali. Non ha nulla a che fare con la discendenza da un determinato ceppo o con lo svolgimento di determinate funzioni, ma è inerente alla Sua personalità. E come è sacerdote di un ordine nuovo e superiore, così esercita un ministero che realizza in verità ciò che le antiche forme di culto potevano solo suggerire simbolicamente.