Seguire e Attardarsi. Secondo la prima tradizione cristiana, Marcan e Pauline, un'apparizione a Pietro fu uno dei primi, se non il primo, evento dopo la Resurrezione. Se questa sezione è storica, deve essere interpretata come un insegnamento ai capi, e specialmente a Pietro, in termini che richiamassero chiaramente il suo precedente fallimento, il loro dovere verso l'intero corpo dei discepoli fedeli, dispersi dalla Crocifissione.

Non possono tornare alle loro precedenti occupazioni e aspettare la Parusia. L'opera del Buon Pastore deve essere portata avanti. Gli agnelli devono essere nutriti, le pecore devono essere pascolate e anche nutrite. Nei primi anni di vita i giovani possono scegliere la loro vocazione. In seguito dovranno seguirla, dovunque li porti, proprio mentre il vecchio, che sta per aver bisogno di assistenza, alza le mani e si fa sistemare la cintura. Quindi Peter deve seguirlo.

Più tardi il pensiero cristiano trovò nelle parole una predizione del suo martirio. In se stesse le parole indicano piuttosto la lezione che l'avanzare degli anni porta un maggiore bisogno di obbedienza. Con il linguaggio di Giovanni 21:18 cfr. Salmi 37:25 .

Pietro vede il Discepolo Amato, che l'autore descrive facendo riferimento a Giovanni 13:23 ss., di seguito, e chiede Che dire di quest'uomo? La risposta è un rimprovero di curiosità. L'azione del momento mostrava l'altro discepolo pronto a seguirlo. Per lui, si suggerisce, la sequela può comportare una separazione dal Cristo più lunga di quella richiesta a Pietro.

Quando fu scritto questo capitolo, l'interpretazione del detto, che aveva preso piede tra i cristiani per il lungo indugiare nella carne di colui al quale almeno si supponeva fosse indirizzato, era stata palesemente falsificata dall'avvenimento. Non si era trattenuto finché il Signore non fosse venuto. L'autore ricorda ai suoi lettori che l'insegnamento escatologico del Signore si era concluso con un se. Per quanto per Pietro si accenna al martirio, è nel comando da seguire ( cfr.

Giovanni 13:36 ) e il contrapposto indugiare, più che nel detto stesso, che il pensiero cristiano interpretava naturalmente in questo senso, forse solo a posteriori ( cfr 2 Pietro 1:13 ).

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