Commento critico ed esplicativo
1 Giovanni 4:20
Se uno dice: Io amo Dio e odia suo fratello, è bugiardo: perché chi non ama suo fratello che ha visto, come può amare Dio che non ha visto? Non ama suo fratello che ha visto, come può amare Dio che non ha visto? È più facile per noi, influenzati come siamo dal senso, amare uno nell'ambito dei nostri sensi, che uno invisibile, apprezzabile solo dalla fede. 'La natura è prima della grazia: noi per natura amiamo le cose viste prima delle cose invisibili' (Estius).
Gli occhi sono i nostri leader innamorati. 'Vedere è il suo incentivo' (OEcumenius). Se non amiamo i fratelli, rappresentanti visibili di Dio, come possiamo amare l'invisibile, di cui sono figli? Il vero ideale dell'uomo (come fatto a immagine di Dio), perso in Adamo, si realizza in Cristo, nel quale Dio si rivela così com'è, e l'uomo come dovrebbe essere. Fino alla venuta di Cristo avevamo perso la conoscenza dell'UOMO così come di DIO. Così, per fede in Cristo, impariamo ad amare sia il vero Dio che il vero uomo: così ad amare i fratelli come portatori della sua immagine. "Ha visto:" e vede continuamente.