Commento critico ed esplicativo
1 Samuele 2:36
E avverrà che chiunque sarà rimasto in casa tua verrà e si accucciarà da lui per un pezzo d'argento e un boccone di pane, e dirà: Mettimi, ti prego, in uno dei sacerdoti' uffici, per mangiare un pezzo di pane.
Chiunque sarà rimasto... si accovaccherà a lui per un pezzo d'argento e un boccone di pane. Che contrasto stridente con la sovrabbondanza di cui godevano i due figli di Eli! La punizione era adeguata alla natura del peccato.
Mettimi, ti prego, in uno degli uffici sacerdotali, cioè in una situazione inferiore o umile (cfr Ezechiele 44:10). È stato obiettato che c'è un'incoerenza in queste dichiarazioni; perché se i posteri di Eli, benché privati del sommo sacerdozio, fossero stati ancora impiegati negli uffici comuni dei sacerdoti, avrebbero avuto diritto legale all'abbondante provvigione di cui era dotata la tribù di Levi. Ma la risposta è che un profondo sentimento di gelosia e rancore, come appare sia dalla storia sacra che da quella di Giuseppe Flavio, è esistito a lungo tra le casate rivali di Eleazar e Ithamar; sicchè, quando il ramo più antico fu restituito all'ascendente, alcuni de' sommi sacerdoti di quella stirpe potessero esercitare tale tirannia e violenza verso quelli che erano stati tanto a lungo loro concorrenti, da privarli degli uffici che ricoprivano; oppure potevano manifestare un tale spirito di insubordinazione e di inimicizia verso gli occupanti del sommo sacerdozio da perdere i loro privilegi. In entrambi i casi potrebbero essere costretti dalla pressione della povertà ad "accovacciarsi per un pezzo d'argento e un boccone di pane".