Commento critico ed esplicativo
1 Samuele 26:8
Allora Abishai disse a Davide: "Dio oggi ti ha messo nelle mani il tuo nemico; ora dunque lascia che io lo colpisca, ti prego, con la lancia fino a terra subito, e non lo colpirò una seconda volta".
Disse Abishai... Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Questo stratagemma notturno mostra l'attività e l'impresa eroica della mente di David; ed era all'unisono con lo stile di guerra dei tempi antichi.
Lascia che lo colpisca... anche a terra in una volta. La feroce veemenza dell'oratore è sufficientemente evidente dal suo linguaggio; ma la magnanimità di Davide si elevava ben al di sopra delle nozioni dei suoi seguaci. Sebbene la crudeltà e la perfidia di Saul, e la generale mancanza di retti principi, lo avessero sprofondato in un basso livello di degradazione, tuttavia non c'era motivo per Davide di imitarlo nel fare il male. Inoltre, era il sovrano: Davide era un suddito; e sebbene Dio lo avesse rigettato dal regno, era in ogni modo la migliore e più doverosa condotta, invece di precipitare la sua caduta imbrattando le loro mani nel suo sangue, e contrarre così la colpa di un grande crimine, aspettare i premi di quel Provvidenza retributiva che prima o poi lo avrebbe portato via con un colpo improvviso e mortale.
Colui che con impetuosa fretta stava per sterminare Nabal, risparmiò docilmente Saul. Ma Nabal si rifiutò di dare un tributo al quale giustizia e gratitudine, non meno che consuetudine, intitolavano Davide. Saulo era sotto l'infatuazione giudiziaria del cielo. Così Davide trattenne la mano di Abishai; ma allo stesso tempo gli ordinò di portare via alcune cose che avrebbero mostrato dove erano stati e cosa avevano fatto. Così, ottenne la migliore delle vittorie su di lui, ammucchiando carboni ardenti sulla sua testa.