Commento critico ed esplicativo
1 Samuele 3:16
Allora Eli chiamò Samuele e disse: Samuel, figlio mio. E lui rispose: Eccomi.
Allora Eli chiamò Samuele. Il peso di questa comunicazione a Samuele era una straordinaria premonizione dei giudizi che incombevano sulla casa di Eli; e il vecchio sacerdote, dopo aver tratto il doloroso segreto dal semplice fanciullo, esclamò: "È il Signore; faccia ciò che gli sembra bene". Tale è lo spirito di sottomissione mite e senza mormorii in cui dovremmo ricevere le dispensazioni di Dio, per quanto severe e afflitte. Ma, per formare una giusta stima del linguaggio e della condotta di Eli in questa occasione, dobbiamo considerare l'enorme accumulo di giudizi denunciati contro la sua persona, i suoi figli, i suoi discendenti, il suo altare e la nazione.
Con una prospettiva così minacciosa davanti a lui, la sua pietà e mitezza erano meravigliose. Nel suo carattere personale sembra essere stato un brav'uomo, ma la sua condotta relativa era palesemente cattiva; e sebbene le sue disgrazie richiedano la nostra simpatia, è impossibile approvare o difendere il corso debole e infedele che, nella giustizia retributiva di Dio, gli ha portato queste avversità.