Commento critico ed esplicativo
Atti degli Apostoli 17:22
Allora Paolo si fermò in mezzo al monte di Marte e disse: "Atenei, vedo che siete troppo superstiziosi in ogni cosa".
Allora Paolo si fermò in mezzo alla collina di Marte, e disse: "prendendo la sua posizione in mezzo alla collina di Marte (o 'Areopago'), disse.' Questa allusione preliminare alla posizione da lui occupata mostra (dice Baumgarten) il desiderio dello scrittore di portare vividamente la situazione davanti a noi.
Ye Ateniesi, vedo che in ogni cosa siete troppo superstiziosi , х hoos ( G5613 ) deisidaimonesterous ( G1174 )] - piuttosto (con quasi tutti i moderni così come antichi interpreti greci), 'estremamente devota,' 'molto Dio- temendo,' 'molto dedito al culto religioso;' un'introduzione conciliante e lodevole, fondata sulla propria osservazione dei simboli di devozione di cui era ricoperta la loro città, e da cui tutti gli scrittori greci, oltre all'apostolo, desumevano la religiosità esemplare degli Ateniesi.
La traduzione di Re Giacomo (sebbene segua solo la Vulgata, Erasmo e Lutero) è qui estremamente sfortunata; in quanto non solo implica che solo la troppa superstizione fosse biasimevole, ma rappresenta l'apostolo come ripugnante ai suoi portatori nella primissima frase: mentre tutto il discorso è studiatamente cortese. È vero che la parola, nell'uso classico, è capace di un senso favorevole o sfavorevole; ma proprio per questo la natura della causa dovrebbe decidere a favore della prima.