Commento critico ed esplicativo
Deuteronomio 27:5-6
E là edificherai un altare all'Eterno, il tuo DIO, un altare di pietre; non alzerai su di essi alcun arnese di ferro.
Là costruirai un altare... di pietre intere. Le pietre dovevano essere nel loro stato naturale, come se uno scalpello comunicasse loro l'inquinamento. Non è certo se le stesse pietre formassero il monumento ai cui lati erano incise le parole della legge, così come l'altare su cui furono sacrificate le vittime che ne segnalava la rinnovata ratifica (vedi la nota a Giosuè 8:30). In ogni caso, il mucchio di pietra era così grande da contenere tutte le condizioni dell'alleanza, così elevato da essere visibile a tutta la congregazione d'Israele; e solenne e imponente era il cerimoniale religioso che vi si svolgeva intorno, consistente, in primo luogo, nel culto elementare necessario agli uomini peccatori; e in secondo luogo, delle offerte di pace, o vivaci feste sociali adatte al popolo felice il cui Dio era il Signore. C'erano dunque la legge che condannava e la tipica espiazione, i due grandi principi della religione rivelata.