Commento critico ed esplicativo
Esodo 21:12-14
Chi colpisce un uomo, in modo che muoia, sarà sicuramente messo a morte.
Chi colpisce un uomo in modo che muoia, sarà sicuramente messo a morte. Ai precedenti atti a tutela dei diritti e dei privilegi dei poveri e dei dipendenti, segue qui un'enumerazione di leggi sulla punizione delle lesioni personali, che in varie forme e gradi di atrocità sembrano essere state in questa prima fase della vita sociale in Israele dolorosamente frequente. Tali regolamenti si fondavano sulla lex Talionis, il principio della giustizia retributiva; e sono specificati i casi, contrassegnati da circostanze che, opportunamente indagate, potrebbero tendere a modificare oa limitare del tutto l'applicazione di tale principio.
Un'aggressione violenta, avvenuta con la morte immediata o definitiva della parte lesa, ha comportato il delitto di omicidio, la cui pena era la morte (si veda la nota a Genesi 9:6 ). Ma potrebbe accadere che il colpo sia stato accidentale o non intenzionale; ed era dovere del giudice proseguire le sue indagini, in modo da discriminare tra un atto di violenza commesso per deliberato proposito, o per finta malizia, e ciò che era un imprevisto, inaspettato incidente, o il risultato di mera sconsideratezza. In casi di quest'ultimo tipo, nel loro insediamento nella terra promessa, sarebbero stati designati come manicomi alcuni luoghi, dove i trasgressori avrebbero potuto cercare rifugio fino a quando non fosse stata avviata un'inchiesta formale e, se dichiarato innocente, sarebbe stato legalmente prosciolto dalle conseguenze penali del suo agire (vedi le note aNumeri 35:16 ).
Ma un assassino immondo, traditore e risoluto non dovrebbe essere permesso di fuggire impunemente; e anche se doveva nascondersi presso l'altare di Dio, quale fantasia potrebbe suggerire o superstizione sognare era un santuario inviolabile (cfr Levitico 4:2, Levitico 5:15 ; Levitico 5:15 ; Levitico 5:18 ; Numeri 15:27, Levitico 5:18 ), il condannato doveva essere trascinato dalle mani della giustizia per andare incontro alla sua condanna (cfr 1 Re 2:29 ).