Commento critico ed esplicativo
Genesi 20:5
Non mi ha detto che è mia sorella? e lei, anche lei stessa ha detto: Egli è mio fratello: nell'integrità del mio cuore e nell'innocenza delle mie mani ho fatto questo.
Non mi ha detto che è mia sorella? Questo come il primo isit di Abramo a Gerar; e nella sua ignoranza non mi ha detto che è mia sorella? Questa fu la prima visita di Abramo a Gerar; e nella sua ignoranza se vi fosse qualche principio morale o religioso fra la gente di quel luogo, temeva che sarebbe stato messo in pericolo dalle rare attrattive di sua moglie.
Con l'artificio disonesto a cui ricorse, e che persuase Sara a sostenere, mostrò un'indifferenza circa la castità di sua moglie, e per un servile terrore della morte sembrava desideroso di provvedere alla propria sicurezza a spese dell'onore di lei; anche se un attimo di riflessione sulle splendide promesse fattegli sarebbe bastato a dissipare tutti i suoi timori.
Nell'integrità del mio cuore... ho fatto questo. Questa frase è usata in evidente opposizione a qualsiasi inganno o violenza; e si riferisce esclusivamente all'integrità e all'innocenza per quanto riguarda il suo possesso di Sarah, che, sulla base della sua apparente relazione con Abramo, si considerava libero di appropriarsi in modo conforme all'uso del suo paese e della sua età. Questa supplica Dio stesso si è compiaciuto di ammettere; ma nello stesso tempo lo informò che la malattia di cui soffriva era stata portata su di lui per impedire il disonore della donna ebrea, che gli era stato ordinato di restituire al marito.