Commento critico ed esplicativo
Giosuè 8:33
E tutto Israele, i loro anziani, i loro ufficiali e i loro giudici, stavano da questa parte dell'arca e dall'altra davanti ai sacerdoti leviti, che portavano l'arca dell'alleanza dell'Eterno, sia il forestiero, sia colui che è nato tra loro; metà di loro dirimpetto al monte Garizim e metà di loro dirimpetto al monte Ebal; come aveva già comandato Mosè, servo del Signore, che benedicessero i figli d'Israele.
Tutto Israele... stava di qua e di là l'arca. Metà di Israele era schierata su Gherizim e l'altra metà su Ebal, lungo i lati e la base di ciascuno.
Davanti ai sacerdoti i Leviti , davanti a loro. La valle racchiusa da queste due montagne è lunga circa tre miglia e larga da 250 a 300 passi, (vedi la nota a Deuteronomio 27:1 ). Le articolazioni della voce umana sono, dalla purezza dell'atmosfera, ascoltate nettamente sulle alture opposte, come è stato testimoniato da numerosi viaggiatori (si veda la nota a Giudici 9:7 ). Le pendici delle due montagne si ritirano gradualmente e lasciano spazio a centinaia di migliaia di persone per stare in piedi o sedersi comodamente per ascoltare le parole della legge.
L'esperimento fu effettivamente fatto nel 1860 dal signor Mills. «Avevamo piantato la nostra tenda nella valle, vicino ai piedi di Garizim, sulla linea tra le due montagne, dove ho supposto si trovasse l'arca. Mi sono arrampicato su Gerizim e il signor Williams su Ebal, preferendo che avesse tutte le maledizioni, e io tutte le benedizioni, il sig. Edwards rimane con gli uomini alla tenda. Raggiunto lo sperone inferiore, mi trovai proprio come se fossi su un alto pulpito, e il mio amico si trovò su uno simile a Ebal. Dopo esserci riposati un po', ho aperto la mia Bibbia e ho letto le benedizioni in ebraico; e ogni parola fu udita distintamente da quelli della tenda, così come dal signor Edwards su Ebal. Il mio amico ha poi letto le imprecazioni in gallese; e tutti noi abbiamo udito ogni parola e sillaba» («Journal of Sacred Literature», ottobre 1863, p. 178; vedi anche «Journal of Sacred Literature», ottobre 1863, p. Terra Promessa,' p. 371).