E ho visto, e ho riportato che questo è il Figlio di Dio.

E ho visto [o 'ho visto' - heooraka ( G3708 )] che questo è il Figlio di Dio. C'è qualche apparenza di incoerenza tra il Primo e il Quarto Vangelo, per quanto riguarda la conoscenza del Battista del suo Maestro prima della discesa dello Spirito Santo su di Lui. Matteo sembra scrivere come se il Battista lo avesse subito riconosciuto, e di conseguenza si fosse tirato indietro, come servo, dal battezzare il suo Maestro: mentre Giovanni fa dire allo stesso Battista che "non lo conosceva", e sembra dire che fino allo Spirito discese su di Lui non percepiva alcuna differenza tra Lui e gli altri candidati al battesimo quel giorno.

Ma vedendo l'operazione sotto la luce seguente, le due affermazioni possono essere armonizzate. Vivendo per lo più in disparte - l'uno a Nazaret, l'altro nel deserto della Giudea, per evitare ogni apparenza di collusione - Giovanni sapeva solo che in un momento preciso, dopo la sua chiamata, il suo Maestro si sarebbe manifestato. Mentre un giorno si avvicinava al battesimo, l'ultimo di tutta la folla, lo spirito del Battista, forse, sospinto dal presentimento divino che il momento fosse finalmente arrivato, e un'aria di serenità e dignità insolite, non senza tratti, probabilmente, delle caratteristiche della famiglia che appaiono in questo Straniero, lo Spirito, possiamo immaginare, gli disse come a Samuele del suo tipo giovanile: "Alzati, ungilo, perché è lui!" ( 1 Samuele 16:12 ).

Ma proprio allora si sentirebbe l'incongruenza del servo che battezza il Maestro, anzi, un peccatore il Salvatore stesso; e poi avrebbe avuto luogo il dialogo, registrato da Matteo, tra Giovanni e Gesù. Poi seguì il Battesimo e poi la discesa dello Spirito. E questa discesa visibile dello Spirito su di Lui, mentre emergeva dall'acqua battesimale, essendo il segno stesso che gli era stato detto di aspettarsi, ora sapeva che l'intera transazione era divina; e, alzata la voce dal cielo, "vide e rese testimonianza che questi è il Figlio di Dio". Quindi, sostanzialmente, i migliori interpreti.

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