Commento critico ed esplicativo
Giovanni 10:22
Ed era a Gerusalemme la festa della dedicazione, ed era inverno.
E - o meglio, "Ora", come inizio di un nuovo argomento,
Era a Gerusalemme la festa della dedicazione. Interpreti recenti, con poche eccezioni, concludono, dal silenzio dell'evangelista, che nostro Signore deve essere rimasto durante tutto l'intervallo tra la festa dei Tabernacoli e questa della Dedicazione - un periodo di circa due mesi e mezzo - o a Gerusalemme o nelle sue immediate vicinanze. Ma le parole di apertura di questa sezione - "Ora era a Gerusalemme", ecc.
-implichiamo, pensiamo, il contrario. Se nostro Signore rimase così a lungo nella capitale in questo momento, era certamente contrario alla sua pratica invariabile; e considerando come l'inimicizia e l'esasperazione de' suoi nemici volgessero al culmine, non ci pare molto verosimile. Ma supporre, con alcuni armonici, che nostro Signore sia tornato durante questo intervallo in Galilea, e che una parte non trascurabile della materia dei primi tre Vangeli appartenga a questo periodo, ci sembra contro ogni probabilità.
Prendiamo quindi una via di mezzo; e pensate che nostro Signore trascorse l'intervallo tra le suddette feste parte in Peraea, entro i domini di Erode Antipa (dove certamente Lo troviamo in Luca 13:31 ), e parte in Giudea, avvicinandosi ai sobborghi della capitale (dove certamente Lo troviamo a Luca 10:38 ).
Questa festa della Dedicazione veniva celebrata tra i due ei tre mesi dopo la Festa dei Tabernacoli. Fu istituito da Giuda Maccabeo, per commemorare la purificazione del tempio dalle profanazioni cui era stato sottoposto da Antioco Epifane (165 a.C.), e custodito per otto giorni, dal 25 Chisleu (20 dicembre circa) - giorno in cui Giuda ne iniziò la prima gioiosa celebrazione (1Ma 4,52; 1Ma 4,56; 1Ma 4,59, e Giuseppe Ant. 12:7,7).
Ed era inverno , il che implicava una certa inclemenza. Di conseguenza si aggiunge,