Commento critico ed esplicativo
Giovanni 18:32
Affinché si adempisse il detto di Gesù, che egli pronunciò, indicando di quale morte doveva morire.
Affinché si adempisse il detto di Gesù, che egli pronunciò, indicando quale morte, [ poioo ( G4169 ) thanatoo ( G2288 ), 'che specie' o 'modo di morte'] dovrebbe morire, cioè la morte della croce , che Gesù aveva predetto più volte che sarebbe morto ( Matteo 20:19 ; Giovanni 3:14 ; Giovanni 8:28 ; Giovanni 12:32 ).
Se fosse stato lasciato agli ebrei eseguire la propria sentenza, sarebbe stato, come la loro legge richiedeva in caso di blasfemia, mediante lapidazione. ( Levitico 24:16 ; 1 Re 21:10 ; Atti degli Apostoli 6:13 , con 7:58; e vedi le note a Giovanni 10:32 .
) Ma poiché ciò avrebbe vanificato le disposizioni divine, fu così ordinato che non avrebbero dovuto avere questo in loro potere; e il modo divinamente fissato della crocifissione, essendo un modo di esecuzione romano, non poteva essere attuato che per ordine del governatore romano. Trovando ormai indispensabile per il successo sollevare un'accusa penale contro il loro Prigioniero, procedono con spudorata audacia a dire che lo avevano trovato colpevole di ciò che al suo processo sembrano non tanto da avergli accusato. Questo è registrato solo in
Luca 23:2 : "E cominciarono" - o 'procedettero' "ad accusarlo, dicendo: Abbiamo trovato questo [compagno] pervertire la nazione" - 'la nostra nazione' la vera lettura è probabilmente - "e vietando di rendere omaggio a Cesare, dicendo che lui stesso è Cristo re». In due cose questo discorso era particolarmente basso. Primo, era una bugia che Egli avesse mai proibito di rendere omaggio a Cesare; anzi, ad alcuni di loro, non molti giorni prima, in risposta alla loro irresistibile domanda su questo stesso argomento, e con una moneta romana in mano, aveva detto: "Rendete a Cesare ciò che è di Cesare" ( Luca 20:25 ).
In secondo luogo, la loro pretesa gelosia per i diritti e gli onori di Cesare era così lontana dall'essere reale, che la loro irrequieta impazienza sotto il giogo romano stava già creando disagio a Roma, e alla fine portò alla rovina tutta la loro repubblica; né vi può essere alcun dubbio che se nostro Signore avesse dato la minima indicazione di una volontà di assumere onori reali, in opposizione al potere romano, si sarebbero radunati intorno a lui.
Ma come tratta Pilato questa accusa contro il benedetto Gesù? Era almeno una scelta tangibile, e qualunque sospetto potesse avere sui motivi dei Suoi accusatori, non doveva essere scherzato. Forse le voci sulle pretese regali di nostro Signore potrebbero essere giunte alle orecchie del Governatore; ma invece di entrare in argomento con gli accusatori, si risolve ad interrogare l'imputato stesso, e solo questo, in prima istanza.