Commento critico ed esplicativo
Giovanni 19:13
Quando dunque Pilato udì questo detto, condusse fuori Gesù e sedette nel tribunale in un luogo che si chiama Marciapiede, ma in ebraico, Gabbata.
Quando Pilato udì quel detto - o, secondo la lettura preferibile, "questi detti",
Condusse fuori Gesù e si sedette in ('su') il tribunale - per poter pronunciare la sentenza contro il Prigioniero, su questa accusa, in modo più solenne,
In un luogo chiamato Marciapiede [ Lithostrooton ( G3038 )], ma in ebraico, Gabbatha , [Gabaataa'] - o da una parola che significa "alto", riferendosi alla piattaforma rialzata su cui era posto il tribunale ; o da uno che significa "schiena", dalla sua forma arcuata. Come denota la parola greca, era un pavimento tassellato; molto utilizzato dai romani.
C'è una minuscola precisione topografica nell'uso di questa parola che un dotto difensore dell'autenticità della Storia evangelica non ha mancato di notare. 'Gesù', dice Hug, 'è condotto fuori per ricevere la Sua sentenza, e Pilato si sedette in un luogo chiamato Lithostrooton ( G3038 ) per giudicare ( Giovanni 19:13 ).
La transazione è rappresentata come se questo luogo fosse di fronte alla casa del Pretore, o almeno a non grande distanza da essa. E c'è, infatti, un posto simile, che prima era stato trascurato, nei lavori esterni del Tempio. Se ne fa menzione in un assalto che i romani fecero al Tempio, dal lato della torre Antonia (Giuseppe, Guerre giudaiche, 6, 6 e 7). Ecco il Lithostrooton ( G3038 ), e la casa del Pretore doveva essere di fronte a questo luogo.
Ora viveva, come risulta da alcuni passaggi incidentali in Filone (confronta Leg. ad Caium con Giuseppe Flavio, Ant. 18: 4), nel palazzo di Erode, che era certamente in questo quartiere e dintorni, a nord-ovest della torre Antonia e del Tempio: cosicché la vicinanza del Lithostroton al palazzo, che è implicita nel racconto di Giovanni, è strettamente accurata».