Commento critico ed esplicativo
Giovanni 4:35
Non dite, ci sono ancora quattro mesi, e poi verrà la mietitura? ecco, io ti dico: Alza gli occhi e guarda i campi; perché sono già bianche da mietere.
Non dite, ci sono ancora quattro mesi, e poi verrà la mietitura? Che questo fosse inteso per esprimere l'effettivo intervallo tra il tempo in cui nostro Signore stava parlando e il tempo del raccolto quell'anno, non possiamo dubitare. Gli argomenti contro di essa, di Alford e altri, come se questo fosse un discorso proverbiale senza alcun riferimento preciso all'effettiva mansuetudine della sua espressione - che a noi è scarsamente intelligibile - sembrano deboli, e i migliori critici e armonisti lo considerano qui come un nota della stagione effettiva dell'anno in cui nostro Signore parlò alla fine di dicembre, ma più probabilmente a gennaio, e, come afferma Stanley, dalla sua stessa osservazione, anche fino a febbraio; anche se l'anno a cui si riferisce era forse eccezionale, e il mese di febbraio sembra troppo tardi.
Ecco, io ti dico: Alza gli occhi e guarda i campi; perché sono già bianche da mietere.
«Ci vogliono quattro mesi per mietere, direste voi in questa stagione del raccolto naturale: ma alzate gli occhi e guardate quei campi alla luce di un altro allevamento, perché, ecco! in questo senso non vuole quattro mesi né quattro giorni, perché anche adesso sono bianchi da mietere, pronti per la falce». La semplice bellezza di questo linguaggio è superata solo dal bagliore della santa emozione nell'anima stessa del Redentore che esprime.
Si riferisce alla maturità di questi Sicariti per l'adesione a Lui e alla gioia di questo grande Signore dei mietitori per la raccolta anticipata. Oh, se non potremmo così "alzare gli occhi e guardare" su molti campi all'estero e in casa, che a un senso ottuso appaiono poco promettenti, come vide quelli della Samaria, quali movimenti, ormai scarsi in embrione, e adesioni a Cristo, apparentemente lontane distanti, potremmo non discernere come abbastanza a portata di mano, e così, in mezzo a difficoltà e scoraggiamenti troppo per la natura da sostenere, essere rallegrati - come nostro Signore stesso fu in circostanze molto più opprimenti - con "canti nella notte"! [È sorprendente che Tischendorf si attenga alla punteggiatura di alcuni manoscritti e versioni certamente antichi qui, nel collegare la parola "già") - con il versetto seguente; senza dubbio, perché il solito posto di quell'avverbio è prima, non dopo, kai ( G2532 ).
Ma poiché ciò distruggerebbe completamente il senso delle affermazioni di nostro Signore nei due versetti, così in materia di mera punteggiatura i manoscritti e le versioni non hanno alcuna autorità; e siamo buoni giudici come gli antichi trascrittori e traduttori dove dovrebbe essere la punteggiatura in ogni caso. Sia Lachmann che Tregelles seguono qui la punteggiatura del testo ricevuto.]