Commento critico ed esplicativo
Giovanni 7:39
(Ma questo parlò dello Spirito, che dovrebbero ricevere coloro che credono in lui: poiché lo Spirito Santo non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora stato glorificato).
(Ma questo parlò dello Spirito - il quale, con la sua diretta agenzia personale, apre queste fontane, questi fiumi di acqua viva, nello spirito umano ( Giovanni 3:6 ), e con la sua dimora nell'anima rinnovata assicura loro di acqua viva, nello spirito umano ( Giovanni 3:6 ), e con la sua inabitazione nell'anima rinnovata ne assicura il flusso inesauribile.
Che dovrebbero ricevere coloro che credono in lui [o 'stavano per ricevere' emellon ( G3195 ) lambanein ( G2983 )]: perché lo Spirito Santo non era ancora [dato]. Senza dubbio la parola "dato", o qualche parola simile, è qui il supplemento giusto, se vogliamo inserire un supplemento. In Giovanni 16:7 lo Spirito Santo è rappresentato non solo come il dono di Cristo, ma un Dono la cui comunicazione dipendeva dalla Sua stessa dipartita al Padre. Ora, come Cristo non era ancora andato, così lo Spirito Santo non era ancora stato dato, "perché Gesù non era ancora glorificato".
Perché quel Gesù non era ancora glorificato.) Questa è una di quelle note esplicative del nostro stesso evangelista che costituiscono un tratto marcato di questo Quarto Vangelo. La parola "glorificato" è qui usata a ragion veduta, per insegnare al lettore non solo che la partenza di Cristo al Padre era indispensabile al dono dello Spirito, ma che questo Dono illustre, diretto dalle mani del Salvatore asceso, era il intimazione al mondo che Colui che esso aveva scacciato, crocifisso e ucciso, era "il suo eletto, nel quale si dilettava l'anima sua", e che fu per la percossa di quella roccia che le acque dello Spirito, per cui la Chiesa stava aspettando, e con pompa alla festa dei Tabernacoli proclamando la sua attesa, era sgorgato su un mondo assetato.