Commento critico ed esplicativo
Giovanni 8:33
Gli risposero: Noi siamo progenie di Abramo e non siamo mai stati schiavi di alcuno: come dici tu, sarai reso libero?
Gli risposero: Noi siamo progenie di Abramo e non siamo mai stati schiavi di alcuno: come dici tu, sarai reso libero? Chi l'ha detto? Non certo la classe stessa di cui si è appena parlato come conquistata dalle Sue parole divine, ed esortata a continuare in esse. La maggior parte degli interpreti sembra pensarla così; ma è difficile attribuire un discorso così petulante a discepoli appena acquisiti, anche nel senso più basso, tanto meno a persone così guadagnate come erano.
Veniva, probabilmente, da persone mischiate con loro nella stessa parte della folla ma con uno spirito molto diverso. L'orgoglio della nazione ebraica, anche adesso, dopo secoli di umiliazioni, è la caratteristica più sorprendente del loro carattere. 'Ci parli di libertà? Pregare quando oa chi siamo mai stati in schiavitù?' Questa spacconata suona quasi ridicola da una nazione del genere. Avevano dimenticato la loro lunga e amara schiavitù in Egitto? la loro triste prigionia a Babilonia? la loro attuale schiavitù al giogo romano e la loro irrequieta ansia di liberarsene? Ma probabilmente videro che nostro Signore indicava qualcos'altro - la libertà, forse, dai capi delle sette o dei partiti - e non vollero permettere la loro soggezione nemmeno a questi. Nostro Signore, dunque, pur sapendo che schiavi erano anche in questo senso, spinge il vomere un po' più in profondità di questo,