Commento critico ed esplicativo
Giudici 11:31
Allora avverrà che tutto ciò che uscirà dalle porte della mia casa per venirmi incontro, quando tornerò in pace dai figli di Ammon, sarà certamente dell'Eterno, e io lo offrirò in olocausto.
Qualunque cosa esca dalle porte della mia casa per venirmi incontro. Questo evidentemente non indica un animale, perché avrebbe potuto essere un cane, il quale, essendo impuro, non era adatto per essere offerto; ma a una persona: e sembra estremamente che egli, fin dall'inizio, abbia contemplato un sacrificio umano. Cresciuto com'era stato, al di là del Giordano, dove le tribù israelite, lontane dal tabernacolo erano più sciolte nei loro sentimenti religiosi, e vivendo ultimamente ai confini di un paese pagano dove tali sacrifici erano comuni, non è impossibile che possa sono stato così ignorante da immaginare che una simile immolazione sarebbe stata gradita a Dio. La sua mente, assorta dalla prospettiva di una contesa, dalla quale dipendeva il destino del suo paese, poteva, per l'influenza della superstizione,
Sarà sicuramente del Signore, e (o) lo offrirò come olocausto. L'adozione di quest'ultima particella, suggerita da molti interpreti, introduce l'importante alternativa, che se fosse una persona, la dedizione sarebbe fatta al servizio del santuario; se fosse un animale o una cosa propria, sarebbe offerto sull'altare.