Commento critico ed esplicativo
Giudici 2:16
Nondimeno il SIGNORE suscitò dei giudici, che li liberarono dalla mano di quelli che li depredavano.
che li ha liberati dalla mano di coloro che li hanno viziati. I giudici che governavano Israele erano strettamente vicegerenti di Dio nel governo del popolo, essendo Lui il sovrano supremo. Questi che furono così elevati conservarono la dignità, dapprima apparentemente solo durante la crisi pubblica, ma poi finché vissero; ma non vi fu una successione regolare e ininterrotta di giudici fino ai giorni di Samuele, che aveva trasmesso l'ufficio giudiziario come ereditario ai suoi figli. Gli individui, spinti dall'irresistibile impulso interiore dello Spirito di Dio, quando furono testimoni dello stato depressivo del loro paese, furono stimolati a raggiungere la sua liberazione. Di solito era accompagnato da una chiamata speciale; e il popolo, vedendoli dotati di straordinario coraggio o forza, li accettò come delegati del cielo e si sottomise al loro dominio.
Spesso erano nominati solo per un particolare distretto e la loro autorità non si estendeva oltre le persone i cui interessi erano incaricati di proteggere. Erano senza pompa, equipaggiamento o emolumenti annessi all'ufficio. Non avevano potere di fare leggi, perché queste erano date da Dio; né per spiegarli, perché quella era la provincia dei sacerdoti; ma erano ufficialmente difensori della legge, difensori della religione, vendicatori di tutti i delitti, in particolare dell'idolatria e dei vizi ad essa connessi. Il nome Shophetim fu probabilmente preso in prestito dai loro vicini cananei o fenici. I Cartaginesi chiamavano tali governanti Suffeti.