Commento critico ed esplicativo
Levitico 25:39-46
E se tuo fratello che abita presso di te diventa povero e si vende a te; non costringerlo a servire come schiavo:
Se tuo fratello ... diventa povero e ti viene venduto, х 'aachiykaa ( H251 ) `imaak ( H5973 ), il tuo vicino]. Un israelita potrebbe essere costretto, per sfortuna, non solo ad ipotecare la sua eredità, ma se stesso х wªnimkar ( H4376 )] - non, essere venduto, ma vendere se stesso (cfr 2 Re 4:1 ; Nehemia 5:6 ; Isaia 50:1 ; Isaia 58:6 ; Geremia 34:8 ; Amos 2:6 ; Amos 8:6 .
La legge non autorizzava un creditore a vendere un debitore insolvente; la pratica si è insinuata nel corso degli anni; e la moglie ei figli ( Matteo 18:25 ), anzi, anche la famiglia di un debitore defunto, potevano essere venduti, come quelli menzionati in 2 Re 4:1 . Questa pratica fu severamente condannata da Neemia (Neemia Nehemia 5:5 ). Michaelis afferma che i rabbini ebrei si dichiararono contrari alla legalità di tali vendite, salvo in caso di ladro; ed è dell'opinione che fossero sconosciuti ai giorni di nostro Signore, l'allusione nella parabola del servo spietato essendo presa in prestito dall'uso delle nazioni vicine.
Nel caso in cui fosse ridotto a questa angoscia; doveva essere trattato non come uno schiavo, ma come un salariato e un cittadino, il cui impegno era temporaneo, e che poteva, attraverso l'aiuto amichevole di un parente, essere riscattato in qualsiasi momento prima del Giubileo ( Levitico 25:47 ). Il denaro del riscatto è stato determinato in base al principio più equo. Tenendo conto del numero di anni dalla proposta di riscatto e del Giubileo, del salario di lavoro attuale per quel tempo, e moltiplicando gli anni rimanenti per quella somma, la somma doveva essere pagata al padrone per la sua redenzione. Ma se per uno schiavo ebreo non fu fatta una simile interposizione amichevole, rimase in servitù fino all'anno del Giubileo, quando, naturalmente, riacquistò la sua libertà, oltre che la sua eredità.
Considerato nei vari aspetti in cui è presentato in questo capitolo, il Giubileo era un'istituzione ammirevole, e in grado eminentemente asservito a sostenere gli interessi della religione, dell'ordine sociale e della libertà tra gli israeliti. (Vedi sul Giubileo; Godwyn's 'Moses and Aaron', lib. 3:, cap. 10:; Jahn's 'Bib. Archaeol.,' sec. 351; Graves' 'Lectures on the Pent.,' vol 2:, p 10; "Jew. Repos.," vol 3:, p. 143; Michaelis, vol. 3:, pp. 58-60; Saalschutz, "Das Mos. Recht," pp. 702-708.)