Commento critico ed esplicativo
Levitico 6:2
Se un'anima pecca e commette una trasgressione contro il SIGNORE e mente al suo prossimo in ciò che gli è stato dato di custodire, o in comunione, o in una cosa portata via con violenza, o ha ingannato il suo prossimo;
Se un'anima... commette una trasgressione contro il Signore. Questa legge, la cui registrazione avrebbe dovuto essere unita al capitolo precedente, era data per cose rubate, ottenute con frode o conservate indebitamente. Al trasgressore è stato intimato di restituire gli oggetti al legittimo proprietario, insieme a una quinta parte dei propri beni. Ma non bastava così a riparare il danno fatto al prossimo e alla società. Gli era richiesto di portare un'offerta di colpa, in segno di dolore e penitenza per aver offeso la causa della religione e di Dio.
Quell'offerta di trasgressione era un montone senza macchia [Settanta, krion apo toon probatoon amoomon timees eis ho epleemmeleese - un montone impeccabile del gregge, come compenso per ciò in cui aveva sbagliato], che doveva essere fatto sull'altare del bruciato offerte e la carne apparteneva ai sacerdoti. Questa sanzione equivaleva ad una multa attenuata; ma essendo associata a un dovere sacro, la forma in cui veniva inflitta la multa serviva all'importante scopo di risvegliare l'attenzione sulle pretese di Dio e di ravvivare un senso di responsabilità verso di Lui.