Commento critico ed esplicativo
Luca 2:40
E il bambino crebbe e si rafforzò nello spirito, pieno di sapienza: e la grazia di Dio fu su di lui.
E il bambino crebbe e si rafforzò nello spirito - il suo sviluppo mentale stava di pari passo con il suo corpo:
Pieno di saggezza - eppure una pienezza che si allarga sempre con la Sua capacità di riceverla;
E la grazia di Dio - il favore divino,
Era su di lui - riposava su di Lui, manifestamente e sempre più. Confronta Luca 2:52 . [Tischendorf e Tregelles omettono pneumati ( G4151 ) - "in spirito", ma, come pensiamo, su autorità insufficiente.]
Osservazioni:
(1) Ora cominciava ad adempiersi quella bella predizione, pronunciata come incoraggiamento a ricostruire il tempio dopo la cattività: "Riempierò questa casa di gloria, dice il Signore degli eserciti: la gloria di quest'ultima casa sarà maggiore di quella del prima, dice il Signore degli eserciti; e in questo luogo darò pace, dice il Signore degli eserciti" ( Aggeo 2:7 ; Aggeo 2:9 ).
La gloria speciale del primo tempio era del tutto carente nel secondo. "L'arca dell'alleanza, ricoperta d'oro tutt'intorno, nella quale era il vaso d'oro che conteneva la manna, e la verga di Aronne che germogliava, e le tavole dell'alleanza, e sopra di essa i cherubini della gloria che facevano ombra al propiziatorio" - tutte queste erano andati perduti, e si sentiva acutamente l'impossibilità di recuperarli. Con quale altra "gloria" fu il secondo tempio a eclissare il primo? Non certo per la sua bellezza architettonica e ornamentale; e se no, quale gloria più grande ebbe della prima, se non questa soltanto, che il Signore del tempio in carne umana vi entrò portando la pace?
(2) Per quali gloriose premonizioni di futura grandezza si distinse l'infanzia di Cristo, adatta ad attirare l'attenzione, ad accelerare l'attesa e a dirigere le opinioni di tutti coloro che aspettavano la Consolazione d'Israele!
(3) Prepararsi ad accogliere la morte come pacifica liberazione di un servitore da parte del suo divino Maestro, nel (3) Prepararsi ad accogliere la morte come pacifica liberazione di un servitore da parte del suo divino Maestro, nel godimento cosciente della Sua salvezza, è la cornice di tutte le altre che più si addice al santo anziano.
(4) L'accoglienza o il rifiuto di Cristo è in ogni epoca la grande prova del vero carattere.
(5) Come fu riccamente ricompensata Anna per l'assiduità con cui assisteva a tutti i servizi del tempio! Non solo ebbe di conseguenza il privilegio di contemplare il Bambino Salvatore e di rendere pubblicamente grazie al Signore per un dono così prezioso, ma ebbe ad ascoltarla un uditorio di devoti adoratori, ai quali, in attesa della futura Redenzione, lei parlò di lui, proclamandolo speranza e consolazione d'Israele.
(6) Com'è bella l'età addolcita, come in Simeone e in Anna, da uno spirito devoto e celeste, e allietata dalla gioia della salvezza di Dio!
(7) Coloro i cui cuori sono pieni di Cristo difficilmente potranno astenersi, siano essi maschi o femmine, dal parlare di Lui ad altri, come ha fatto qui Anna.
Dopo aver seguito con rapito interesse i minimi dettagli della nascita e dell'infanzia del Redentore, si è riluttanti a vedere calare improvvisamente il sipario, per essere alzato solo una volta, e rivelare solo una breve scena, prima dei suoi trent'anni. Quanto la curiosità desideri di più, può essere visto dalle informazioni puerili e degradanti sulla fanciullezza di Gesù, con cui alcuni dei vangeli apocrifi assecondavano il gusto vizioso di quella classe di cristiani per la quale erano stati scritti.
Che contrasto con questi sono i nostri Quattro Vangeli, la cui castità storica, come ben dice Olshausen, scopre soprattutto il loro carattere divino. Come tutti i personaggi grandi ed eroici, sia dei tempi antichi che dei tempi moderni, hanno fornito scorci nei primi anni di vita del loro futuro dominante, così era forse giusto che qualcosa di questa natura dovesse distinguere la giovinezza di Gesù. Viene riportato un episodio: uno, per mostrare quale gloria nascente, la gloria dell'Unigenito del Padre, rimase nascosta per quasi trent'anni sotto un umile tetto nazareno; e uno solo, che la vita di segreta preparazione e di paziente attesa per il lavoro pubblico non attiri quell'attenzione che dovrebbe essere assorbita dal lavoro stesso, e che l'edificazione possa essere impartita piuttosto che alimentata dalla curiosità.
In questa prospettiva, avviciniamoci con riverenza a quella scena meravigliosa, della prima visita di nostro Signore a Gerusalemme, dal momento in cui fu portato lì come un bambino appeso al seno di sua madre.