Commento critico ed esplicativo
Matteo 17:26
Pietro gli disse: Degli stranieri. Gesù gli disse: Allora i bambini sono liberi.
Pietro gli disse: Degli estranei, o: 'Di quelli che non sono i loro figli.'
Gesù gli disse: Allora i bambini sono liberi. Con "i figli" nostro Signore non può qui significare Se stesso e i Dodici insieme, in un senso più ampio della loro stretta relazione con Dio come loro Padre comune. Infatti, oltre al fatto che nostro Signore non si mescola mai una volta con i suoi discepoli nel parlare del loro rapporto con Dio, ma tiene sempre accuratamente separati i suoi e i loro (vedi, per esempio, sulle ultime parole di questo capitolo), questo sarebbe insegnare il diritto dei credenti all'esenzione dal tributo esige per i sacri servizi, a dispetto di tutto ciò che Paolo insegna e che Egli stesso indica in tutto.
Può riferirsi qui, quindi, solo a Se stesso; usando la parola "figli" evidentemente per esprimere il principio generale osservato dai sovrani, che non percepiscono le tasse dai propri figli, e quindi trasmettere in modo più evidente la verità sulla sua stessa esenzione: qd, "Se la stessa famiglia del sovrano è esente, conosci l'inferenza nel mio caso;' o per esprimerlo più chiaramente di quanto Gesù ritenesse necessario e appropriato: 'Questa è una tassa per sostenere la Casa del Padre Mio: come Suo Figlio, allora, quella tassa non è dovuta da Me-IO SONO LIBERO.'