Commento critico ed esplicativo
Matteo 25:7
Allora tutte quelle vergini si alzarono e acconciarono le loro lampade.
Allora tutte quelle vergini si alzarono e acconciarono le loro lampade, sia le vergini stolte che le sagge. Per quanto tempo le due parti sembrano uguali, quasi fino al momento della decisione! Guardando la mera forma della parabola, è evidente che la follia dello "stolto" consisteva nel non avere affatto olio; perché hanno avuto abbastanza olio nelle loro lampade per mantenerle accese fino a questo momento: la loro follia consisteva nel non provvedere al suo esaurimento, prendendo con la loro lampada un vaso di olio con cui riempire di tanto in tanto la loro lampada, e così accendilo finché non venga lo sposo.
Dobbiamo quindi concludere, con alcuni anche superiori esponenti, che le vergini stolte devono rappresentare i veri cristiani come i saggi, poiché solo i veri cristiani hanno lo Spirito; e che la differenza tra le due classi consiste solo nell'avere l'una la necessaria vigilanza che l'altra vuole? Certamente no. Poiché la parabola è stata progettata per presentare i preparati e gli impreparati ad incontrare Cristo alla sua venuta, e come gli impreparati potrebbero, fino all'ultimo, essere confusi con i preparati, la struttura della parabola doveva adattarsi a questo, facendo ardere le lampade degli stolti, come quelle dei saggi, fino a un certo punto del tempo, e solo allora scoprire la loro incapacità di accendersi per mancanza di una nuova scorta di olio.
Ma questo è evidentemente solo un dispositivo strutturale; e la vera differenza tra le due classi che professano di amare l'apparizione del Signore è radicale: il possesso da parte di una classe di un principio duraturo di vita spirituale, e la mancanza di esso da parte dell'altra.