Commento critico ed esplicativo
Matteo 3:7
Ma quando vide molti dei farisei e dei sadducei venire al suo battesimo, disse loro: O generazione di vipere, chi vi ha avvertito di fuggire dall'ira futura?
Ma quando vide molti dei farisei e dei sadducei venire al suo battesimo (su queste sette, e su ciò che rappresentavano, vedi l'osservazione 2 alla fine di questa sezione),
Egli disse loro [stupito da un tale spettacolo] O generazione di vipere , х Genneemata ( G1081 ) echidnoon ( G2191 )] - ' Progenie di vipere;' esprimendo allo stesso modo l'influenza mortale di entrambe le sette sulla comunità. Mutuamente e completamente antagonisti come erano i loro principi religiosi e il loro spirito, il severo profeta accusa entrambi di essere gli avvelenatori dei principi religiosi della nazione.
In Matteo 12:34 e Matteo 23:33 , questo forte linguaggio del Battista è applicato di nuovo dal fedele e vero Testimone ai Farisei in particolare, l'unico partito che ha avuto abbastanza zelo attivamente per diffondere questo veleno.
Chi ti ha avvertito, [ hupedeixen ( G5263 ), 'ti ha dato il suggerimento', come è l'idea] di fuggire dall'ira a venire? - 'Cosa può averti portato qui?' John più che sospettava che non fossero tanto le loro ansie spirituali quanto la popolarità del suo movimento che li aveva attirati lì. Che espressione è questa: "L'ira a venire!" х hee ( G3588 ) mellousa ( G3195 ) orgee ( G3709 ).] L'"ira" di Dio, nella Scrittura, è il Suo giusto dispiacere contro il peccato, e di conseguenza contro tutti i cui sottaceti si trova il peccato, derivante dall'essenziale ed eterna opposizione di La sua natura a ogni male morale.
Questo è chiamato "l'ira futura", non come un'osservazione del tutto futura sul verbo х melloo ( G3195 )], su Matteo 2:13 - poiché come sentenza meritata giace già sul peccatore, e i suoi effetti, sia interiore ed esteriore, sono in una certa misura sperimentate anche ora, ma poiché il peccatore impenitente non avrà, fino a quando "il giudizio del gran giorno", non sarà concluso sotto di esso, non avrà una sentenza pubblicamente e irrevocabilmente pronunciata su di lui, non l'avrà scaricata su di lui e sperimentarne gli effetti senza mescolanza e senza speranza. Da questo punto di vista, è un'ira tutta da venire, come implica la forma notevolmente diversa dell'espressione usata dall'apostolo in 1 Tessalonicesi 1:10 х ih ( G3588) orgee ( G3709 ) hee ( G3588 ) erchomenee ( G2064 )].
Non che anche i veri penitenti venissero al battesimo di Giovanni con tutte queste visioni dell'"ira a venire". Ma quello che dice è che questo era il vero significato del passo stesso, e tanto è implicato nell'uso dell'aoristo х fugein ( G5343 )]. Da questo punto di vista, come colpisce la parola che usa per esprimere quel passo - fuggire da esso - come di uno che, vedendo un'ondata di ira ardente che rotola rapidamente verso di lui, vede in fuga istantanea la sua unica via di fuga!