Commento critico ed esplicativo
Nehemia 2:6
E il re mi disse: (anche la regina sedeva accanto a lui): Quanto durerà il tuo viaggio? e quando tornerai? Così piacque al re di mandarmi; e gli ho fissato un orario.
Anche la regina seduta accanto a lui. Poiché i monarchi persiani non ammettevano la presenza delle loro mogli alle feste di stato, questa doveva essere un'occasione privata. La regina a cui si fa riferimento era probabilmente Ester, la cui presenza tenderebbe molto a incoraggiare Neemia nell'esprimere la sua richiesta; e per la sua influenza, potentemente esercitata, si può supporre, anche per la sua simpatia per il disegno patriottico, fu accolta la sua richiesta di andare come vicegovernatore della Giudea, accompagnato da una guardia militare, e investito di pieni poteri per ottenere materiali per la costruzione a Gerusalemme, nonché per ottenere tutti gli aiuti necessari per promuovere la sua impresa.
Gli ho fissato un orario. Considerando il grande dispaccio fatto nell'innalzare le mura, è probabile che questo congedo sia stato limitato dapprima a un anno o sei mesi, dopo di che tornò ai suoi doveri a Susa. La circostanza di fissare un tempo prestabilito per il suo ritorno, oltre ad affidargli un'opera così importante come la fortificazione di Gerusalemme, prova l'alto favore e la fiducia di cui Neemia godeva alla corte persiana, e la grande stima in cui il suo si svolgevano i servizi. In un secondo momento ricevette una nuova commissione per una migliore sistemazione degli affari della Giudea, e rimase governatore di quella provincia per dodici anni ( Nehemia 5:14 ).