Commento critico ed esplicativo
Numeri 24:3
E prese la sua parabola, e disse: Balaam figlio di Beor ha detto, e l'uomo i cui occhi sono aperti ha detto:
Balaam figlio di Beor ha detto:
`Balaam il figlio di Beor profetizza, E l'uomo, non chiuso (in quanto a) l'occhio profetizza: L'ascoltatore delle parole di Dio, Che ha una visione dell'Onnipotente, sdraiato (nel sonno), ma con gli occhi aperti:
Quanto sono belle le tue tende, o Giacobbe! E i tuoi tabernacoli (abitazioni), o Israele! Come valli sono estese,
Come giardini lungo un fiume, come lign aloe, che Yahweh ha piantato, come cedri lungo le acque. Le acque sgorgheranno dai suoi secchi,
E la sua progenie è in molte acque, e il suo re sarà più alto di Agag, e il suo regno sarà esaltato. Dio lo condusse fuori dall'Egitto,
La sua è come la velocità del reem: divorerà le nazioni, i suoi nemici, e farà crollare le loro ossa, e scuoterà le sue frecce (nel loro sangue). Si sdraia, si sdraia come un leone. E come una leonessa: chi lo risveglierà Benedetto colui che ti benedice! E maledetto chi ti maledice!».
Balaam figlio di Beor ha detto: х nª'um ( H5002 ) Bil`aam ( H1109 )] - il detto (oracolo) di Balaam;
cioè, rivelazione fatta a Balaam per ispirazione, l'essere genitivo, come dice Gesenius, da prendere passivamente (cfr 2 Samuele 23:1 ; Salmi 36:1 ; Proverbi 30:1 ). È un termine speciale, espressivo esclusivamente di solenni espressioni profetiche, ed equivalente alla "Parola di Dio", o alla formula, "Così dice il Signore". L'oratore fa precedere la sua comunicazione da una descrizione di se stesso, prima dicendo il suo nome e i suoi genitori, e poi procedendo a un'enumerazione delle qualità speciali che lo rendevano adatto a essere il destinatario della seguente rivelazione, che era l'umile mezzo di comunicazione.
L'uomo i cui occhi sono aperti - cioè, i cui occhi mentali sono aperti - dai cui limitati poteri di percezione è rimosso il velo che nasconde ai mortali la volontà e gli scopi non sviluppati di Dio. Questo è il punto di vista della maggioranza dei commentatori, e dei Settanta, ho anthroopos ho aleethinoos horoon. Ma altri, come Hengstenberg ('Balaam,' pp. 447, 448), ti rendono parole, 'l'uomo con gli occhi chiusi', dal verbo [saacham, o catam], fermare, chiudere ( Lamentazioni 3:9), riferendolo agli occhi del suo corpo, che sono in realtà chiusi nel sonno, o virtualmente chiusi in trance, gli occhi, benché aperti, così come le altre facoltà di sensazione, essendo sospesi; e sostiene questa interpretazione, non solo per ragioni filologiche, ma per evitare una sgraziata tautologia nel versetto successivo.