Fornisce il suo cibo durante l'estate e raccoglie il suo cibo durante la mietitura.

Fornisce la sua carne in estate, (e) raccoglie il suo cibo nella mietitura. Il caldo dell'estate non le impedisce di faticare finché dura la stagione favorevole per procurarsi il cibo. Le formiche europee sono dormienti in inverno e quindi non hanno bisogno di cibo. Ma potrebbero esserci alcune specie di formiche all'estero che hanno riviste di cibo. Il loro nome ebraico, nemalah, deriva forse da namal, 'tagliare', come 'insetto', riferendosi all'aspetto mozzato o sottile all'incrocio tra torace e addome: oppure l'arabo nemil, astuto. Gli arabi mettevano una formica nella mano di un neonato, dicendo: Possa il ragazzo diventare intelligente. È un tacito rimprovero al giovane indolente, che pensa solo al presente, e non prevede per il futuro, ora nel periodo estivo della sua vita.

Tutta la nostra vita presente è il tempo per l'azione; il futuro, per il castigo, che sarà introdotto dal giudizio: quest'ultimo è il raccolto (cfr Matteo 25:3). «La formica ha tre appartamenti: uno, l'alloggio generale di tutti; un secondo, per conservare il cibo; un terzo, il deposito dei morti» (Plutarco). OElian (Prov. 6:49; 6:43) dice: 'Seppelliscono i loro morti e così purificano la loro dimora; li nascondono nei follicoli dei chicchi». L'arabo dei Settanta, Clemente Alessandrino, Origene e Basilio aggiungono qui: «Oppure vai dall'ape e impara quanto è laboriosa e come svolge il suo augusto compito; il frutto delle cui fatiche godono in salute sia i re che i privati. Ed è desiderata e rinomata prima di tutti; e sebbene debole in forza, è avanzata per l'onore che rende alla saggezza.' L'ebraico, il caldeo, la vulgata e il siriaco lo rifiutano.

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