Commento critico ed esplicativo
Romani 13:9
Per questo: non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, non concupire; e se c'è qualche altro comandamento, è brevemente compreso in questo detto, cioè: Ama il tuo prossimo come te stesso.
Per questo (comandamento), non commettere adulterio, (e questo) non uccidere, (e questo) non rubare, (e questo) [non dire falsa testimonianza]. Questa clausola - per completare la supposta intenzione dell'apostolo di citare gli ultimi quattro precetti del Decalogo - non ha che un leggero sostegno esterno [ma un onciale-'Aleph (') - ; numerosi corsivi; la Vulgata stampata, ma non i suoi migliori manoscritti; il Filox.
Versioni siriache e menfitiche: manca invece in AB (qui C è difettoso) DEFG (qui è K difettoso) L; diversi corsivi; il latino antico e le migliori copie della Vulgata, del Peshito siriaco e delle versioni ebraiche, con diversi padri greci. Quanto alle prove interne, era molto più probabile che venissero aggiunte al testo autentico piuttosto che perdersene], (e questo)
Non desidererai; e se c'è qualche altro comandamento - che equivale a dire. 'E qualunque altro comandamento ci sia;' poiché l'apostolo non intendeva esprimere alcun dubbio sull'esistenza di altri comandamenti, ma scusarsi dal non citare più, per la ragione che sta per essere data.
È brevemente compreso ("è diretto") in questo detto, vale a dire: Amerai il tuo prossimo come te stesso. L'apostolo qui si limita alla seconda tavola della legge, perché tratta di doveri relativi.