Non ha il vasaio potere sull'argilla, della stessa pasta, per fare un vaso in onore e un altro in disonore?

Non ha il vasaio potere sull'argilla, della stessa pasta, per fare un vaso in onore e un altro in disonore? L'obiezione (come dice Hodge) è arrotondata all'ignoranza o al fraintendimento della relazione tra Dio e le Sue creature peccaminose. Suppone che sia obbligato a estendere la sua grazia a tutti, mentre non è obbligato a nessuno. Tutti sono peccatori e hanno perso ogni pretesa alla Sua misericordia; è dunque perfettamente competente a Dio risparmiare l'uno e non l'altro, fare un vaso da onorare e un altro da disonorare.

Egli, come Creatore sovrano, ha su di esse lo stesso diritto che un vasaio ha sull'argilla. Ma va tenuto presente che Paolo qui non parla del diritto di Dio sulle sue creature come creature, ma come creature peccaminose; come Egli stesso suggerisce chiaramente nei versetti successivi. È il cavillo di una creatura peccatrice contro il suo Creatore che risponde, e lo fa mostrando che Dio non è obbligato a dare la sua grazia a nessuno, ma è sovrano come nel modellare l'argilla». Ma, in secondo luogo, "Non c'è nulla di ingiusto in tale sovranità".

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