Commento biblico del sermone
1 Cronache 22:7-8
Un fine e delicato senso del divenire impediva a Davide di costruire il Tempio. Una voce dentro di lui aveva sussurrato: "No: per quanto giusta e lodevole sia l'idea, non sei certo l'uomo per realizzarla. Le tue mani sono troppo macchiate di sangue". Quando la parola divina venne, semplicemente interdicendo, risvegliò in lui subito una percezione divina della ragione e della ragionevolezza di essa; e lo spirito ammaestrato da Dio e castigato da Dio dentro di lui gli fece subito capire perché l'opera di custodire l'arca, l'arca della presenza santa e terribile, non doveva essere sua.
I. Consideriamo il notevole autocontrollo mostrato da David. Colui che aveva vissuto molto negli accampamenti e sui campi di battaglia, la cui volontà era legge in lungo e in largo per il paese, poteva trattenersi dal perseguire il suo caro progetto con il pensiero dell'incongruenza.
II. (1) L'autocontrollo di David rivela l'intensa realtà che Dio era per lui, così come l'impressione che aveva del carattere di Dio. Quanto sarebbe pura e nobile la sua concezione dell'onnipotente Sovrano quando gli parve del tutto inappropriato e incoerente che un santuario fosse costruito per Lui da uno che era stato impegnato, per quanto patriottico e per gli interessi del suo paese, a liberarsi di molto sangue.
(2) L'immagine indica che, nonostante fosse un uomo di guerra fin dalla giovinezza, Davide non era mai stato orgoglioso di combattere. Aveva sognato forse nei campi di suo padre di un altro tipo di carriera per se stesso, e poteva vedere qualcosa di molto più attraente e desiderabile; non era la sua vita ideale; ma era ciò che la sua sorte gli aveva reso inevitabile e incombente su di lui; era quello che doveva fare, e lo ha fatto.
(3) Quindi, ancora una volta, osservare ha rivelato qui la notevole conservazione della sensibilità superiore di David. Né il tumulto e la contesa di anni di guerra, né l'esultanza de' successi ottenuti con l'arco e con la lancia, avevano prevalso a indurirlo, a renderlo grossolano e ottuso d'animo. Ne esce, al contrario, abbastanza sensibile da rispondere prontamente alle sussurrate suggestioni di decoro, da essere trattenuto e rimandato sulla soglia di un'impresa ambita dal senso del divenire.
(4) Sebbene gli fosse impedito di fare ciò che si era proposto e desiderava fare, non ha fatto, come è il caso di molti, una scusa per non fare nulla; perciò non giunse imbronciato le mani e si rifiutò di vedere cosa potesse fare. (5) Quindi guarda come il suo vero pensiero e il suo nobile scopo gli sono sopravvissuti e gli sono sopravvissuti per essere infine realizzato. Il Tempio crebbe e alla fine si alzò in tutto il suo meraviglioso splendore, sebbene lui non fosse lì per vederlo.
SA Tipple, Echi di parole dette, p. 251.
Riferimenti: 1 Cronache 22:16 . Rivista del sacerdote, vol. xiii., p. 18. 1 Cronache 22:19 . Ibid., vol. ix., pag. 16. 1 Cronache 1 Cronache 26:27
Rivista Omiletica, Vol. Viii., Pp. 131. 1 Cronache 28:6 . Rivista del sacerdote, vol.X, p.333.