Commento biblico del sermone
1 Re 22:23
Questo capitolo ci offre una panoramica del significato di quella parola più orribile e terribile "tentazione". Eppure è un capitolo molto confortante, perché ci mostra come Dio è longanime e misericordioso anche verso il peccatore più incallito; come fino all'ultimo mette davanti a lui il bene e il male, per scegliere tra loro, e lo avverte fino all'ultimo del suo cammino e della rovina a cui conduce.
I. Quale avvertimento potrebbe essere più terribile e tuttavia più chiaro di quello del testo? Achab è stato detto che stava ascoltando una bugia. Aveva la libera scelta di seguire o meno quella bugia, e la seguì. Dopo aver messo in prigione Micaiah per avergli detto la verità, salì a Ramot di Galaad; eppure sentiva di non essere al sicuro. Entrò in battaglia e si travestì, sperando che in questo modo potesse proteggersi dal male. Ma la vendetta di Dio non fu frenata dalla sua misera astuzia.
II. Questo capitolo non ci dice semplicemente come Achab fu tentato, ma ci dice come noi stessi siamo tentati in questi giorni. Per ogni peccato volontario che commettiamo diamo spazio al diavolo. Con ogni passo sbagliato che facciamo consapevolmente diamo una mano a uno spirito malvagio per portarci sette passi più sbagliati. Eppure in ogni tentazione Dio ci dà una giusta possibilità. Egli manda a noi i suoi profeti, come ha mandato Michea ad Achab, per dirci che il salario del peccato è la morte, per porci davanti ad ogni occasione il bene e il male, affinché possiamo scegliere tra di loro, e vivere e morire secondo il nostro scelta.
La Bibbia è un profeta per noi. Ogni uomo è un profeta per se stesso. La voce ancora sommessa nel cuore di un uomo è la voce di Dio dentro di noi; è lo Spirito di Dio che lotta con i nostri spiriti, sia che ascolteremo sia che ascolteremo, ponendoci davanti ciò che è giusto, nobile, puro e simile a Dio, per vedere se obbediremo a quella voce, o se obbedire alle nostre concupiscenze egoistiche, che ci tentano di compiacere noi stessi.
C. Kingsley, Sermoni del villaggio, p. 59.
Riferimenti: 1 Re 22:23 . T. Arnold, Sermoni, vol. vi., p. 85; Mensile del predicatore, vol. vi., p. 101.