Commento biblico del sermone
1 Samuele 15:20-21
Sembrerà alquanto sorprendente a chiunque per primo si accorga di quanto poco si dice nella Bibbia sulla veridicità. La ragione è che la veridicità non è un dovere strettamente religioso; è un dovere che è del tutto indipendente dalla fede in Dio o in Cristo, un dovere che è così assolutamente necessario all'esistenza stessa della società, che senza rispetto per essa nessuna comunità potrebbe durare un giorno. La parola di Dio passa per quelle cose che gli uomini possono scoprire da soli, e non insiste su quei doveri che gli interessi comuni del commercio, della sicurezza e del benessere sicuramente impongono.
I. È molto importante notare riguardo a questo passaggio della vita di Saulo che, prendendo le parole così come stanno, probabilmente non c'era in esse un'assoluta falsità. Niente è più probabile del fatto che il popolo abbia preso il bottino per sacrificarlo al Signore, e che in ogni caso era quasi vero che Saul aveva completamente distrutto gli Amaleciti. Eppure, dopo tutto, agli occhi di Dio, con tutta questa parvenza di veridicità, l'infelice re si ergeva come un bugiardo condannato, che, con la sua guancia arrossata e la sua lingua balbettante, veniva svergognato davanti a tutto il suo popolo. Non osava mentire apertamente. Non avrebbe confessato del tutto la sua colpa, ma ha vestito una menzogna con l'abito della verità e ha colto l'occasione per sottrarsi alla punizione con un misero sotterfugio.
II. Saul è solo un tipo di un milione di altri che hanno fatto lo stesso ancora e ancora in tutti i tempi. È la cosa più difficile nella vita essere vera, e la più rara. Affermare il fatto più semplice con perfetta semplicità, spiegare il nostro motivo più innocente con esatta onestà, sono imprese che spesso sconcerteranno i più sinceri tra noi. La verità non è naturale. Non è comune. Non si impara facilmente; solo con la vigilanza e la preghiera può essere appreso.
La prima tentazione era solo un imbroglio; il traditore Giuda ha mentito quando ha dato al suo Maestro quel falso bacio nel Getsemani, e da allora la menzogna è stata l'arma scelta da Satana per strappare i figli di Cristo dalle mani del loro Salvatore e derubarli di quel paradiso dove solo il vero può vivere.
A. Jessopp, Sermoni della scuola di Norwich, p. 43