Commento biblico del sermone
1 Samuele 3:14
I. Deve esserci stato in Eli un vero senso della sacralità della sua funzione. Qualunque riverenza un uomo possa ispirare mostrando che il suo cuore è personalmente impegnato nel suo lavoro, che gli ha causato gioia interiore, l'avrà ispirata. Ma c'è un limite a questo tipo di rispetto, e per di più una malizia in esso. Eli era un uomo pio o devoto; era evidentemente un uomo di buon cuore e amabile, ma non era, a rigor di termini, un uomo giusto.
Non gli importava che l'ordine di Dio fosse stabilito, che i trasgressori fossero puniti. Finché riusciva a mantenere la sua quiete interiore, tutto andava bene. Era l'esemplare di un'età che se ne va; era sincero, senza dubbio, ma la sua sincerità sarebbe morta con lui.
II. Che ne è stato allora di quell'ordine di cui tanto abbiamo sentito parlare? L'ordine è esattamente dove è sempre stato; non frantumato o scosso nel minimo grado; confermato e stabilito dall'incredulità del popolo, dai crimini di Hofni e Fineas e dall'imbecillità del loro padre. Se non era da Dio, era falso fin dall'inizio; se era da Dio, poteva provare che era Suo, e provare che non dipendeva dall'ordine, ma l'ordine da Lui.
L'uomo interrompe il corso della sua obbedienza; non crederà che Dio è con lui in verità. Allora Dio gli mostra che Egli è. Non gli permette di rimanere nella sua illusione, di chiudere gli occhi e immaginare di non essere visto.
III. Ci sono due metodi in cui questa rivelazione della realtà delle cose fu fatta a Israele in questo momento: (1) per chiamata di Samuele; (2) per punizione. Il giusto Giudice del mondo mostra che il mondo non può andare avanti senza di Lui; che i sacerdoti che cercano di stabilire il loro governo come se ne avessero uno proprio e non fossero semplicemente Suoi servi, devono tra tutti gli uomini pagare la punizione del loro peccato e della loro incredulità.
Le persone che hanno pervertito nell'empietà devono gustare il frutto della loro empietà. I Filistei vennero contro Israele e l'arca fu presa. Ma Dio era lo stesso ovunque fosse l'arca. Pronunciò ancora i Suoi giudizi e le Sue profezie con la voce di Samuele. A tempo debito, avendo dimostrato che la nazione viveva solo in Lui e per Lui, le diede salute e ristoro.
FD Maurice, Patriarchi e legislatori dell'Antico Testamento, p. 336.