Commento biblico del sermone
1 Tessalonicesi 5:1-8
I. Avendo l'Apostolo rivelato molto nei versetti precedenti circa la seconda venuta del Signore, e le rispettive parti della sua gloria che devono cadere su quelli del Suo popolo che sono allora addormentati, e quelli di loro che sono allora vivi e rimangono, e avendo mostrato che una classe non sarà più altamente favorita dell'altra, procede ora a dichiarare ai suoi lettori che, avendo una tale sicura conoscenza, ne hanno abbastanza.
Non spetta a loro, in uno spirito di mera curiosità, curiosare nei tempi e nelle stagioni in cui queste cose accadranno. Cristo ha voluto che, certi del suo eventuale arrivo, rimanessimo nell'incertezza sul suo momento destinato.
II. Il sentiero del popolo di Dio è come la luce splendente. Non può, quindi, essere che quel giorno li raggiunga come un ladro; il giorno del Signore, amato e desiderato, non potrà mai realmente venire su di loro come qualcosa di sgradito, detestato, temuto. L'affermazione stessa del loro carattere e del loro privilegio è dunque, da parte dell'Apostolo, un vivo appello rivolto loro. A coloro che sono vigili, sobri, armati, la stessa promessa del Salvatore si realizzerà finalmente, quando verrà nella sua gloria: "Ti vedrò di nuovo, e il tuo cuore si rallegrerà e nessuno ti toglierà la gioia".
J. Hutchison, Lezioni sui Tessalonicesi, p. 189.
Riferimenti: 1 Tessalonicesi 5:2 . RDB Rawnsley, Village Sermons, 1a serie, p. 159; HP Liddon, Sermoni dell'Avvento, vol. i., pag. 368. 1 Tessalonicesi 5:4 . FW Farrar, Pulpito del mondo cristiano, vol.
xxii., p. 1; HW Beecher, Ibid., vol. xxvi., p. 27; RH Newton, Ibid., vol. xxviii., p. 378. 1 Tessalonicesi 5:5 . A. Macleod, Parlando ai bambini, p. 93. 1 Tessalonicesi 5:6 . Spurgeon, Sermoni, vol.
ii., n. 64; vol. iii., n. 163; vol. xvii., n. 1022; Ibid., Mattina per Mattina, p. 65; Omiletic Quarterly, vol. iv., pag. 137. 1 Tessalonicesi 5:7 ; 1 Tessalonicesi 5:8 . TH Pattison, Pulpito del mondo cristiano, vol. iii., pag. 380.