2 Pietro 3:11

Avvento.

I. Gli Apostoli vivevano, pregavano e lavoravano nella continua attesa che Cristo tornasse di nuovo da loro, e presto, e che questa promessa si sarebbe avverata durante la loro vita. Così era sempre alla porta della loro vita; e il loro atteggiamento era proprio quello in cui ascoltiamo ogni passo, e guardiamo la porta che presto si aprirà quando aspettiamo qualche onorato e atteso visitatore.

E questa loro fede ansiosa e piena di speranza pose la sua mano forte su tutti i loro convertiti; l'occhio di ogni cristiano era ogni giorno rivolto verso l'alto con uno strano senso di timore reverenziale. La misteriosa volta del cielo sopra di loro non era per loro un'immensità insondabile popolata di mondi sconosciuti, ma la cortina che escludeva dalla loro visione il trono di Dio, e si aspettavano che si aprisse davanti a loro da un momento all'altro.

Questa attesa era uno dei loro principali mezzi di grazia. Li ha sostenuti attraverso difficoltà e sofferenze senza pari; li faceva sentire relativamente leggeri tutti i fardelli della loro vita dolorosa, perché il cielo era alle loro porte e il regno di Cristo doveva iniziare a breve. Per la forza di questa attesa erano, infatti, risorti con Cristo, i loro pensieri erano fissi sulle cose di lassù, la loro casa era alla destra di Dio, in un senso molto più forte di quanto si possa dire di chiunque di noi.

II. Dopo l'arco di milleottocento anni abbiamo imparato piuttosto a sentire che con il Signore mille anni sono come un giorno, e che non possiamo leggere i segni della sua venuta finale; ma con ciò abbiamo perso ciò che era per coloro che hanno posto il fondamento della vita cristiana tra gli uomini un incentivo onnipotente alla devozione assoluta e totale al servizio di Cristo. Cerchiamo di costruire la nostra vita su fondamenta di paura e riverenza.

Cogliamo qualcosa, qualche debole riflesso, di quello spirito con cui un tempo gli si avvicinarono uomini dal nome incomunicabile, e che noi, per riverenza, abbiamo chiamato "Signore". Non possiamo ricordare o recuperare quelle vivide aspettative che riempivano l'anima del cristiano apostolico, perché abbiamo imparato da una lunga esperienza che non sappiamo né la fine né quello che saremo, e che non possiamo leggere i segni di un tempo millenario; ma possiamo imparare ad aspettarlo con il sentimento di coloro che sono in una santa presenza, e ad aspettare ogni giorno che quella presenza si manifesti in una luce più chiara e in una gloria maggiore.

J. Percival, Alcuni aiuti per la vita scolastica, p. 206.

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