Commento biblico del sermone
Atti degli Apostoli 9:1-19
La conversione di San Paolo.
Quella benedetta guerra di aggressione che Gesù Cristo fa al maligno è una guerra fatta per mantenersi. I soldati di Cristo sono i suoi nemici catturati. Ogni anima conquistata dalla resistenza alla Croce viene immediatamente contrassegnata con il distintivo della Croce e inviata in campo per vincerne altre. Forse l'esempio più notevole di questo nella storia è la conversione di Saulo. Gesù Cristo non ha mai incontrato un nemico più amaro o più abile; Gesù Cristo non ha mai vinto un capitano più potente per il Suo esercito.
I. Il fatto importante che un tale uomo abbia improvvisamente abbandonato la teologia farasaica e sia diventato il principale predicatore della Chiesa giustifica ampiamente il dettaglio con cui la storia è qui raccontata. L'occasione immediata del cambiamento di vita di Saul fu tanto eccezionale quanto il cambiamento stesso fu ricco di eventi. Cristo ha chiamato direttamente a Sé questo persecutore sviato; Lo ha chiamato personalmente. E questa manifestazione personale di Colui che i cieli avevano ricevuto è, suppongo, solitaria nella storia cristiana.
II. La natura generale del cambiamento che è avvenuto su Saul è, credo, essere abbastanza ben distinta da ciò che sappiamo dell'uomo prima e dopo. Se l'obbedienza puntigliosa e legale a cui si era adoperato si era dimostrata coerente, si trattava di una grave violazione della legge nel suo spirito, e vide quanto fosse stata empia e ingiusta la sua vita. La dialettica di Saul fu abbastanza rapida da capire che doveva essere lo spirito e non la lettera di cui Dio si prende cura.
Eppure c'era poco bisogno di dialettica. Il senso spirituale dell'uomo, purificato ora dall'orgoglio, che sempre ci acceca, e illuminato dallo Spirito Santo di Dio, contro il quale prima scalciava, vedeva quale falsa educazione e ipocrisia gli aveva impedito di vedere che la legge con cui da soli possiamo piacere a Dio è una cosa spirituale. Nel momento in cui questa legge spirituale dell'amore a Dio e all'uomo, una legge dei motivi del cuore, gli è stata resa chiara, il peccato è risorto ed è morto.
La sua mente tornò a chiedere aiuto, si volse nella sua solitudine ai nomi di quegli stessi discepoli giù nel suo taccuino che era venuto ad arrestare, e ora, in una dolce visione, gli parve di vedere uno di questi amici di Gesù entra nella casa dove giaceva inerme e nelle tenebre, e dagli luce. Guarda come Gesù Cristo deve abbattere per potersi rialzare. A proposito, per la prima volta venne di persona e portò giudizio, oscurità, orrore e quasi la morte.
È venuto ora, la seconda volta, per le parole gentili del suo umile servitore, è venuto per il sacramento benedetto della sua Chiesa, e così venendo ha portato luce, pace, e la speranza e il desiderio di una vita migliore.
J. Oswald Dykes, Penny Pulpit, nuova serie, n. 469.