Deuteronomio 14:21
21 Non mangerete d'alcuna bestia morta da sé; la darai allo straniero che sarà entro le tue porte perché la mangi, o la venderai a qualche estraneo; poiché tu sei un popolo consacrato all'Eterno, ch'è il tuo Dio. Non farai cuocere il capretto nel latte di sua madre.
I. Il significato più semplice di questa carica ispirata è quello vero: non smusserai i tuoi sentimenti naturali o quelli degli altri ignorando i dettami interiori di un'umanità divina. La natura umana rifugge dall'idea di usare quello che dovrebbe essere il cibo di un animale appena nato per preparare quell'animale ad essere il cibo dell'uomo, di applicare il latte materno a uno scopo così opposto a quello per cui Dio lo ha destinato.
Non indurire il tuo cuore contro questo istinto di tenerezza e di pietà adducendo che non importa all'animale ucciso in che modo è vestito, o che il genitore vivente, privo di ragione, non ha coscienza della disumanità; per te stesso astieniti da ciò che è duro di cuore e insensibile, da ciò che, sebbene non infligga dolore, scaturisce dall'egoismo e indica uno spirito indegno dell'uomo e dimentico di Dio.
II. Il testo sembra insegnarci soprattutto la malvagità di usare per scopi egoistici o sbagliati i sentimenti sacri dell'altro; di avvalersi della conoscenza degli affetti altrui per renderlo miserabile o peccaminoso; di scherzare, in questo senso, con i meccanismi più delicati del meccanismo umano, e volgendo a male conto quell'intuizione nel carattere di cui Dio ci ha dotato tutti, in gradi diversi, per scopi più opposti, scopi del tutto benefici, puri e Buono.
III. La durezza del cuore ha due aspetti: verso l'uomo e verso Dio. Verso Dio è determinato da atti di abbandono, che portano ad abitudini di abbandono. Nei confronti dell'uomo si produce in noi in modo simile: con ripetuti atti di indifferenza, che portano all'abitudine all'indifferenza, accecandoci ai sentimenti degli altri e dicendo e facendo cose che li feriscono, finché alla fine diventiamo inconsapevoli della loro stessa esistenza, e non pensare nulla di reale che non sia, in qualche modo, nostro. Veglia e prega contro la durezza del cuore. "Portate i pesi gli uni degli altri e così adempite la legge di Cristo".
CJ Vaughan, Commemorazioni delle domeniche di Harrow, p. 138.
Riferimento: Deuteronomio 15:1 . Parker, vol. iv., p. 238.