Commento biblico del sermone
Ebrei 10:26-39
Avvertimento contro l'apostasia.
I. Nota brevemente alcune idee sbagliate che impediscono ad alcuni lettori della Scrittura di ricevere con spirito mite e docile solenni ammonimenti dello Spirito Santo, come il presente. (1) C'è una fretta indebita e unilaterale di essere felici e nel godimento della comodità. (2) C'è una dimenticanza unilaterale e non scritturale della vera posizione del credente, come uomo che è ancora sulla strada, nella battaglia; che ha ancora la responsabilità di commerciare con il talento affidato e di guardare al ritorno del Maestro.
(3) Dobbiamo ricordare che Dio, nel Vangelo e nella Chiesa esteriore, si occupa dell'umanità e non solo degli eletti che solo Lui conosce. L'avvertimento è necessario, perché la condizione attuale della Chiesa abbraccia falsi professori. È necessario e salutare per tutti, per i credenti giovani e deboli, come per i più esperti. È soprattutto vero ; poiché il vangelo ci rivela il Dio vivo e santo, la serietà e la gelosia, così come la tenerezza dell'amore divino.
II. Segnate la portata del brano sul semplice professore di cristianesimo. Se seguiamo i nostri cuori ingannevoli e pigri, non ci rallegriamo delle promesse di Dio, né tremiamo alle sue minacce. Il mondo non conosce la dolcezza dell'amore divino, né teme l'ira di Dio. E i cristiani che si professano possono anche dimenticare che il nostro Dio è un fuoco consumante e che dobbiamo servirlo con tutto il nostro cuore o allontanarci da Lui come malfattori.
Dio manda ora il messaggio di pace; ma questo messaggio si basa sulla piena manifestazione e non su un cambiamento del suo carattere. E quindi il vangelo porta a colui che, con timore e tremore, e con fede l'accoglie, la salvezza, comprata con il sangue e operata in noi da un rinnovamento totale e centrale del nostro cuore; mentre porta a colui che lo rifiuta una più piena rivelazione dell'ira di Dio e un più severo annuncio della perdizione eterna.
A. Saphir, Lezioni sugli ebrei, vol. ii., pag. 237.
References: Ebrei 10:28; Ebrei 10:29. Homiletic Magazine,vol. viii., p. 258. Ebrei 10:30. Clergyman's Magazine,vol. x., p. 84.