Commento biblico del sermone
Ecclesiaste 9:7-8
I. Questo è uno di quei passaggi, così notevoli negli scritti di Salomone, in cui le parole degli uomini peccatori nel mondo sono riprese dallo Spirito Santo, da applicare in senso cristiano. Così come si trovano in Ecclesiaste, sembra molto chiaro che intendono rappresentare i detti e i pensieri di persone sensuali e incuranti, indulgendo nei loro modi profani, nel loro totale abbandono di Dio e della bontà, con l'idea che questo mondo è tutto.
Ma guarda la bontà e la misericordia sempre vigili di Dio. Le parole che usa il peccatore dissoluto e dal cuore selvaggio per incoraggiare se stesso nei suoi modi malvagi e sconsiderati, Egli ci insegna a prenderle, e ad usarle in un senso molto diverso: per esprimere la gioia interiore e il conforto che il popolo di Dio può trovare nell'obbedienza Lui. Sono la graziosa parola di permesso di Dio a coloro che Lo temono, incoraggiandoli a godere con innocenza, moderazione e gratitudine dei comfort e dei soccorsi quotidiani di cui Egli fornisce loro così abbondantemente anche in questo mondo imperfetto.
II. Se i cristiani fossero davvero come dovrebbero essere, queste parole potrebbero essere comprese bene e con profitto con un particolare riferimento a questa sacra stagione di Pentecoste. Questa volta è l'ultima delle stagioni sante; essa rappresenta per noi il pieno compimento dell'indicibile disegno di Dio per la salvezza del mondo. Supponendo, quindi, che un cristiano umile e fedele abbia giustamente osservato le antiche stagioni sante, possiamo non senza presunzione immaginarlo udire la voce della sua coscienza che approva, i sussurri certi ma silenziosi del Santo Consolatore nel suo cuore: "Va' via ora; ricevi la pienezza della benedizione di questi giorni sacri, che hai così diligentemente cercato di osservare"?
III. "Lascia che le tue vesti siano sempre bianche e che il tuo capo non manchi di unguento". (1) Questo sarebbe sentito dai cristiani dei tempi antichi come particolarmente adatto alla santa stagione della Pentecoste. Perché quello era uno dei tempi solenni del battesimo, e i nuovi battezzati erano sempre vestiti di bianco. Dire, quindi, ai cristiani di Pentecoste: "Lasciate che le vostre vesti siano sempre bianche", era lo stesso che dire: "Guardatevi dal macchiare o macchiare in nessun momento la veste luminosa e chiara della giustizia del vostro Salvatore.
" (2) L'olio è nella Scrittura il segno costante dei doni e delle grazie dello Spirito Santo. Perciò dire: "La tua testa non sia priva di unguento" significherebbe: "Abbi cura di suscitare, amare e migliorare il dono indicibile di cui ora sei reso partecipe. Usa diligentemente tutti i mezzi di grazia che Cristo ti ha fornito nel suo regno, di cui ora sei diventato un erede".
Sermoni semplici dei collaboratori di "Tracts for the Times", vol. vi., p. 117.
Riferimenti: Ecclesiaste 9:7 ; Ecclesiaste 9:8 . J. Keble, Sermoni dal giorno dell'Ascensione alla domenica della Trinità, p. 315. Ecclesiaste 9:8 . Schema Sermoni ai bambini, p. 85.