Commento biblico del sermone
Efesini 4:8-16
L'origine del clero cristiano.
Senza dubbio fin dall'inizio la società cristiana che oggi chiamiamo Chiesa è esistita nei fedeli seguaci di Cristo, fin dall'inizio, e dovunque, in qualsiasi tempo o paese, due o tre erano riuniti insieme dalla comunione di amore o di fede, essi pure sarebbe una Chiesa cristiana, e anche per anni dopo la partenza di nostro Signore una tale società è esistita senza l'ordine separato del clero.
I. Eppure c'era un senso in cui il ministero cristiano era dono del nostro Divin Maestro. Non nella sua vita terrena, non come parte della manifestazione originaria del cristianesimo, ma come risultato delle complesse influenze che si riversarono sulla terra dopo che il suo Fondatore se ne fu andato, come parte della vasta macchina della civiltà cristiana, creata da lo Spirito di Cristo per riempire il vuoto della sua assenza, vennero i vari doni del cristianesimo, e tra questi c'era la grande vocazione, la sacra professione, del ministero cristiano.
E i vari gradi del clero cristiano erano sorti nella società cristiana allo stesso modo, per la stessa causa divina, la stessa necessità naturale dei vari gradi del governo e del diritto e della scienza una necessità solo più urgente e più universale, e quindi più Divini, nella misura in cui i bisogni religiosi dell'umanità erano di tipo più generale, più semplice, e quindi più divino dei loro bisogni sociali e intellettuali.
II. Le due grandi funzioni del ministero cristiano sono quelle di pastore e di maestro. Lo scopo della loro esistenza era, come disse loro l'Apostolo, che potessero prendere parte all'opera complessa ma gloriosa a cui tutti i cristiani erano chiamati a partecipare: l'edificazione o edificazione dell'intero corpo di Cristo. La Chiesa, così presentata loro, non doveva essere un bambino irragionevole, o un nano rachitico, o una vecchia megera, sballottata avanti e indietro a ogni soffio, ma doveva essere un solido, ben fatto, virile, pieno -adulto.
Non doveva essere un sistema morto e arido, ma un'organizzazione vivente ben compattata, in cui ogni parte doveva essere intrecciata, ogni muscolo doveva muoversi secondo la sua naturale inclinazione, dove doveva esserci la mano attiva, e il sentimento cuore, e il piede pronto, e la spina dorsale risoluta.
AP Stanley, Pulpito del mondo cristiano, vol. x., pag. 17.
Riferimenti: Efesini 4:9 . Mensile del predicatore, vol. iii., pag. 365; J. Vaughan, Sermoni, 4a serie, p. 221.