Esdra 10:13

13 Ma il popolo è in gran numero, e il tempo è molto piovoso e non possiamo stare allo scoperto; e questo non è affar d'un giorno o due, poiché siamo stati numerosi a commettere questo peccato.

Esdra 10:13

Molte lezioni possono essere apprese dalle poche semplici parole del testo.

I. Il primo è la facilità con cui le persone possono cadere nel peccato. Le persone prima di noi erano cadute nel peccato facilmente e gradualmente perché abbandonate a se stesse. È il primo passo che dà dolore, ma fai quello, e il resto è facile. È come scendere da una ripida collina. Fai solo il primo passo e al momento te ne vai di corsa e di fretta, e non puoi fermarti se vuoi. Bada al primo passo, che non ti metta in un momento in una posizione tale che non il lavoro di un giorno, né di una settimana, né di un anno, né di una vita possa liberarti dalle sue conseguenze.

II. Se fai un passo falso, prendi i mezzi immediatamente per annullarlo. Così fecero le persone nelle strade della casa del Signore. Hanno visto che non c'era tempo per ritardare; videro che era un'opera che avrebbe richiesto tempo; così decisero di cominciare subito, e vigorosamente allontanarono da loro il male. Se dovessi commettere un qualsiasi peccato, prendi il modo più pronto e giusto per annullarlo. Più a lungo lasci in pace la questione, più difficile sarà correggerla, e può anche accadere che tu non sia in grado di rettificarlo affatto, e quindi tenderà a diventare un triste fardello per la tua coscienza fino al giorno della tua morte.

III. Il testo insegna una lezione di perseveranza. Niente che valga la pena di essere ottenuto senza fatica e perseveranza. Una cosa che cresce rapidamente appassisce rapidamente. Le cose che gli uomini desiderano possono essere ottenute solo lottando per esse. La prima cosa da fare è assicurarsi che ciò che desideri sia buono e giusto; poi lavoraci con tutte le tue forze.

G. Litting, Trenta sermoni per bambini, pp. 96, 105.

Riferimenti: Esdra 10:4 . Rivista del sacerdote, vol. viii., p. 287. Esdra 10:13 . GT Coster, Pulpito del mondo cristiano, vol. xiv., pag. 245.

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