Commento biblico del sermone
Genesi 3:8-9
Come il racconto della tentazione e della caduta di Eva rappresenta veramente il corso della corruzione e del peccato, così il comportamento dei nostri progenitori in seguito risponde esattamente ai sentimenti e alla condotta di coloro che hanno perso la loro innocenza e hanno permesso al diavolo di sedurli nel peccato reale. La vergogna fa indietreggiare e ritrarre il peccatore, e non sopporta che i suoi pensieri e le sue azioni siano sorvegliati da qualsiasi occhio. Ogni volta che pecca volontariamente, deve segretamente desiderare che Dio non lo veda, e sarà tentato di fare tutto il possibile per dimenticare Dio, e quindi nascondersi per un po' alla Sua presenza.
I. Qualsiasi peccato, volontariamente indulgente, porta alla profanazione e all'incredulità, e tende a cancellare il pensiero stesso di Dio dai nostri cuori.
II. Allo stesso modo, i cristiani traviati sono portati a inventare o accettare nozioni di Dio e del Suo giudizio, come se nella Sua misericordia avesse permesso loro di essere nascosti e coperti, quando in verità non possono essere così.
III. Lo stesso carattere ci porta naturalmente ad essere più o meno falsi anche con gli uomini, cercando di sembrare migliori di quello che siamo; deliziandoci di essere lodati, anche se sappiamo quanto poco ce lo meritiamo. Tra i peccati particolari, sembrerebbe che due predispongano specialmente il cuore a questo genere di falsità: (1) la sensualità; (2) disonestà.
IV. Quando una persona cristiana è caduta nel peccato e cerca di nascondersi alla presenza del Signore, Dio è generalmente così misericordioso che non permetterà che quell'uomo si senta a suo agio e lo dimentichi. Lo chiama fuori dal suo nascondiglio, come chiamò Adamo tra gli alberi. Nessun uomo è più impegnato a rovinarsi e a nascondersi dal volto del suo Creatore, di quanto Lui, il nostro grazioso Salvatore, sia vigile per svegliarlo e salvarlo.
Sermoni semplici dei collaboratori di "Tracts for the Times", vol. viii., p. 34.
Riferimenti: Genesi 3:8 ; Genesi 3:9 . J. Keble, Sermoni per l'anno cristiano, vol. ii., p. 139; T. Birkett Dover, Un manuale quaresimale, p. 1.