Commento biblico del sermone
Geremia 17:11
I. La Bibbia non ha nulla da dire contro il fatto che un uomo si arricchisca con mezzi giusti e onorevoli. Il bisogno di denaro, e un moderato desiderio di esso, costituiscono un incentivo preziosissimo per l'industria. Non saremmo certi che la benedizione del Signore renda ricchi, se la ricchezza fosse necessariamente un male. Essere del tutto indifferenti al profitto materiale, lungi dall'essere una raccomandazione, denota un carattere poco virile e difettoso. Dovresti desiderare di aumentare la tua sostanza, se Dio ti darà la grazia di usarla bene.
II. Impariamo dal testo che le ricchezze ottenute ingiustamente non sono una benedizione. È disegno del nostro Maker che la ricchezza dovrebbe essere generata dall'industria: vero duro lavoro. Non esiste una strada maestra per l'opulenza; e, come disse Salomone quasi tremila anni fa, "chi si affretta ad arricchire non sarà innocente". Fare soldi rapidamente, anche con mezzi onesti, è pericoloso; quanto più con metodi discutibili?
III. Come insegna il testo, la punizione sull'acquisizione di un guadagno ingiusto segue generalmente anche in questa vita. Forse questo non è così evidente ai nostri tempi come sotto l'Antica Dispensazione, perché l'immortalità con la sua giusta punizione è ora rivelata più chiaramente. Tuttavia, nessuna persona premurosa può non vedere quanto spesso una terribile Nemesi perseguiti l'uomo fraudolento anche "nel bel mezzo della sua giornata" e come, alla fine, anche il mondo lo definisca uno sciocco.
Arriva un momento inaspettato, una crisi monetaria, un disastro commerciale e tutti i suoi guadagni accumulati prendono il volo e volano via; l'uomo senza scrupoli è lasciato, come la sciocca pernice, a sedere sconsolato in un nido vuoto.
J. Thain Davidson, Avvertiti Avvertiti, p. 61.
Riferimenti: Geremia 17:12 . Spurgeon, Sermoni, vol. xxx., n. 1786. Geremia 17:14 . G. Brooks, Schemi di sermoni, p. 26; Spurgeon, Sermoni, vol. xxviii., n. 1658.