Giobbe 19:25

Giobbe 19:25 I. La fede è provata più duramente quando la mano di Dio tocca noi stessi. Eppure anche allora il patriarca Giobbe credette nella venuta di Cristo "Lo so", disse. La vera fede è solida, sicura come la conoscenza. I sensi sanno cosa passerà e non ci sarà più; la fede vede e sa cosa dure... [ Continua a leggere ]

Giobbe 19:25,26

Giobbe 19:25 I. Il primo punto da notare è l'uso del tempo presente da parte di Giobbe nel parlare del suo Redentore: "So che il mio Redentore _vive". _C'è dunque nella profezia una testimonianza distinta della preesistenza di Cristo. Nel parlare di un Redentore già vivo e tuttavia destinato a non... [ Continua a leggere ]

Giobbe 19:25-27

Giobbe 19:25 I. Considera quali erano le convinzioni a sostegno di Giobbe. (1) Niente potrebbe essere più decisivo nel tono o positivo nell'affermazione delle parole "lo so". È una sfida audace lanciata da un uomo sofferente ai secoli. L'anello della convinzione risuona in ogni riga e riempie l'ari... [ Continua a leggere ]

Giobbe 19:26,27

Giobbe 19:26 La felicità del cielo è il vedere Dio; e poiché il nostro Signore e Salvatore è Dio incarnato, quindi vedere Cristo era per gli uomini fedeli una specie di paradiso in terra; e perderlo di vista, come fecero nella sua passione, fu come essere banditi dal cielo. I. La vista di Dio è st... [ Continua a leggere ]

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