Commento biblico del sermone
Giona 1:1,2
Le caratteristiche principali del caso sono: (1) Una commissione e un comando divini impartiti distintamente e autorevolmente, con alcune delle ragioni allegate, sebbene con altre non certo del tutto rivelate. (2) Uno stato di riluttanza e di suspense sempre al limite della disobbedienza effettiva che si esprime ora in rimostranza, ora in richiesta di esenzioni, ora in silenzio lunatico e diffidente. La situazione non è così rara. I principi coinvolti e le lezioni che ne derivano sono per sempre.
I. Cogliamo l'occasione per forzare l'obbligo supremo e inoppugnabile della Divina Volontà quando espresso chiaramente. Non ci può essere alcun obbligo più alto verso l'uomo o l'angelo di quello. L'obbedienza, pronta, pienamente data, è la cosa più bella che cammina sulla terra. L'obbedienza immediata e semplice, quando siamo certi che Dio parla, è la via della chiarezza, della virtù, dell'onore, della forza, della sicurezza, della pace.
II. La lezione corrispondente è l'estremo pericolo di uno stato d'animo di esitazione o di rimostranza. Tutti i dolori del mare derivavano, come il raccolto, dall'umore sbagliato di Giona al momento della sua visita a terra. Dovremmo osservare con grande auto-invidia le esitazioni morali della volontà, e le silenziose richieste di rinvio o di esenzione, e i tentativi di far ragionare il caso in modo più completo dopo che l'ordine è stato ascoltato e la convinzione del dovere chiaramente prodotta.
Tutti questi movimenti del cuore sono carichi di pericoli. La luce divina è data per "camminare" e "lavorare". La voce divina parla, sia nella legge scritta, sia nella coscienza vivente che la apprende, solo per essere obbedita. In materia di opportunità e prudenza aspetta i ripensamenti. In materia di coscienza e di dovere presente, prendi i primi pensieri che sorgono, perché sono i più divini.
III. Una difficoltà pratica per molti sarà trovare un'analogia sufficiente tra una chiamata come questa, alta chiamata di Dio a un profeta ispirato, che richiede un servizio che sia memorabile nella storia del mondo, e le semplici chiamate di dovere ai cristiani servizio lavoro quotidiano. "Sembra che ci sia poca somiglianza. Poca idoneità, quindi, in una citazione espressamente data in modo soprannaturale, quando applicata ai doveri sempre ricorrenti e alle scene umili della vita comune.
Al contrario, c'è tutta l'idoneità che si deve desiderare. Le convinzioni cristiane, sebbene prodotte insensibilmente e lentamente, forgiate dalla conoscenza, dalla preghiera e dallo sforzo, tuttavia, nell'autorità, sono al primo posto. Sono le ultime risultati di un lunghissimo processo, sono il frutto dell'azione dello Spirito di Dio, che si serve di tutto quanto è stato fatto nel mondo per la redenzione dell'uomo.
A. Raleigh, La storia di Giona, p. 30.
Riferimenti: Giovanni 1:1 . J. Menzies, Pulpito del mondo cristiano, vol. xi., p. 49; WG Blaikie, Homiletic Magazine, vol. vi., pag. 165.