Commento biblico del sermone
Giovanni 12:26
L'Ascensione, la nostra Gloria e Gioia
I. Tutti i misteri del "Verbo fatto carne" hanno per noi un loro speciale conforto, e così pure il mistero dell'Ascensione. Era poco per noi, in confronto a questo, che Dio Figlio avesse preso la nostra natura, se poi (come dicevano anticamente i miscredenti) si fosse dissolta nella maestà e nella gloria di Dio, e avesse cessato di essere, sebbene in Dio. E così tutta la nostra unione con Dio sarebbe stata perduta. Cristo avrebbe cessato di esistere e l'Incarnazione di Dio Figlio sarebbe venuta meno.
È il nostro stesso Signore, Colui che è diventato uno di noi, che camminava avanti e indietro in mezzo a noi, che andava guarendo tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, confortando coloro che avevano il cuore spezzato, tenendo compagnia ai peccatori, ammettendo pubblicani e prostitute vieni a Lui; è Lui, l'amico dei peccatori, che ora è alla destra di Dio per noi.
II. Ciò che era, Egli è; salvo quelle infermità che in cielo non possono esserci. In cielo non può essere di nuovo affamato, o stanco, o assetato, o addolorato, come nemmeno noi lo saremo se per sua grazia arriviamo a ciò. Ma Egli ha, anche adesso, quella della nostra natura, che noi, sue membra, avremo nella gloria della risurrezione. La stessa presenza del Suo corpo glorificato in cielo è una garanzia di misericordia accumulata per noi. Egli vive sempre per intercedere per noi.
III. Egli è entrato, non solo per sé, né solo per intercedere per noi, ma per prepararci un posto; che dov'è, là, dice, possa essere il mio servitore. No, ecco, in un certo senso lo siamo già. Perché dov'è il capo, lì in qualche modo, in segno e sul serio, e in virtù sono le membra. C'è la nostra conversazione; là è nascosta la nostra vita; ci sono le primizie dello Spirito; là ci ha fatto sedere con Sé nei luoghi celesti; c'è la nostra casa; là, se per grazia di Dio perseveriamo, al di sopra delle stelle, ci sono preparati i posti vacanti, affinché come ha vinto ed è posto presso il Padre sul suo trono, così a noi, vincendo con la sua forza, dirà: Siedi giù con Me nel mio trono.
EP Pusey, Sermoni parrocchiali, vol. ii., pag. 216.
Riferimenti: Giovanni 12:26 . Spurgeon, Sermoni, vol. viii., n. 463; S. Cox, Esposizioni, 2a serie, p. 274.